giovedì 22 agosto 2013

L'età difficile


C'è un periodo nella vita, anzi l'ultimo periodo, dove c'è molto più cielo di quanta terra si possa ottimisticamente immaginare. Questa è una sera strana, mai provata. C'è sempre una prima volta per tutto, ma per quanto sia naturale questo momento e per quanti te lo abbiano raccontato, quando ti tocca lascia un gran vuoto dentro. Questa sera, in cielo, vedo solo due stelle, una in direzione opposta all'altra, nulla di particolare, ma là ci sono altri mondi e noi qui, ogni giorno in affanno a cercare quello che qualcuno ci ha detto essere importante. Quante corse, quanti sforzi, quante mete raggiunte o mai rincorse. Alla fine tutto non ha più importanza. Ci si misura con l'infinito spazio e con l'eternità. Mi hanno detto che mi devo preparare, che non ci si può opporre al corso della natura, che tutto va accettato, che non occorre farla tanto tragica perchè ecc. ecc. Quanti discorsi tutti inutili e che non aggiungono nulla alla realtà, perchè in questi casi, la realtà è solo personale e gli altri non centrano per nulla. Sto in un limbo fra due stelle, due tempi, due cose che non so definire, anzi, fra una cosa e una non cosa. Una cosa che più ci penso e più non so dargli nome. Inutile cercare in internet la soluzione, la definizione, perchè ogni risposta non serve e non soddisfa la richiesta. Ogni risposta è inutile. Penso ai diverbi e alle discussioni, alle incomprensioni, ma tanto non serve. Da qualche giorno non so nemmeno cosa fare, tanto ero preso prima. Ad una certa età, 80, 90 ... e passa, in ospedale nemmeno ti guardano. Danno precedenza giustamente ai giovani ... "prima le donne e i bambini" (dice sempre il capitano), e benchè sia giusto così, anche i vecchi si aspettano qualcosa. Negli ultimi 15 giorni mio padre è stato ricoverato 4 volte, delle quali 3 negli ultimi sei giorni, un giorno addirittura due volte. Questi vecchi, sono un vero peso per le ASL. Un costo ... morto. I medici del pronto soccorso ti mettono in coda, anche se una vita è una vita e nessuno può dire quanto durerà o quanto importante sia. Nemmeno ti ricoverano, anche quelli delle ambulanze preferiscono salvare un giovane fra le lamiere che un vecchio dal suo letto. Un conto è avere 20 anni, ma a 94 che ti aspetti? Di farti una settimana di ospedale per poi tornarci fra altre due? Non hai scampo al tuo destino, mentre il resto gira e la pubblicità riempie gli intermezzi. La vecchiaia è la peggiore delle malattie. Se ti va bene e ti ricoverano, azzerano tutte le cure per capire cosa non riesci più a digerire e così non sei più "coperto" in qualche malanno, oppure, insistono con qualche farmaco e forse va anche peggio. La differenza fra un medico e un alchimista che mischia pozioni, delle volte è molto labile. Un medico è autorizzato a sbagliare la cura dopo che qualcuno firma la liberatoria, un "civile" non è autorizzato a farlo. Vediamo come andrà a finire, anche se il cammino è pur sempre tracciato per tutti. Mi chiedo quanto ho fatto mancare a mia padre e ci saranno sempre molte cose da non perdonarmi ... comunque vada, saranno sempre troppe quelle alle quali non potrò mai più rimediare

mercoledì 14 agosto 2013

il nuovo contratto 2013

Ovviamente sono cambiati tutti i numeri adeguati alla vita attuale. Aumentati i minimi contributivi, disciplinati più nello specifico i riposi settimanali. Più precisi gli accordi per la paga di festività e straordinari. Precisato come godere delle feste per chi professa altre religioni. Per chi necessita (per gravi motivi) di un periodo di ferie (massimo di 12 mesi) successivo alle normali ferie e permessi senza ovviamente prendere paga sarà possibile con il consenso del datore di lavoro assentarsi dal lavoro. a detta di molti questo consentirà l'assunzione di una o più persone conviventi o no a supporto della badante titolare. tante belle parole ma poi l'anziano resta anziano e va seguito da qualcuno, se non lo fa la badante dovrà farlo la famiglia come sempre. Il nuovo contratto 2013 è qui

Meglio l'agenzia o l'assunzione diretta?

Come in tutte le cose ci sono pro e contro. Prendere una persona da un'agenzia rende tutto più semplice nella selezione. L'agenzia ha più esperienza nel gestire il personale di una famiglia e non è emotivamente condizionata, nella scelta, come potrebbe esserlo invece una famiglia. Probabilmente la badante che lavora con un'agenzia, è giù stata in altri posti a fare lo stesso lavoro (quindi non è presumibilmente una persona che il giorno prima lavorava in discoteca), ma l'agenzia è li per fare i propri interessi prima di quelli della famiglia. Certamente l'agenzia prima di mettersi in "magazzino" una badante verifica tutte le regolarità della posizione di quest'ultima, compreso casellario giudiziario (cosa che una famiglia non farebbe mai). L'agenzia valuta a seconda del cliente e della sua emotività, la badante che può essere accettata. L'agenzia è li per fare un contratto quindi vende un servizio, il suo servizio. Se vi mostrate molto esigenti, presumibilmente vi manderà una badante remissiva, se sarete disposti ad accettare tutto per fretta o per fiducia, vi manderanno il cavallo zoppo che corre a fatica. L'agenzia però coprirà ogni periodo dell'anno con una persona, pagherete solo quanto vi servirete della badante. Malattia, ferie non saranno un problema perchè avrete sempre una persona a disposizione. Pagherete un servizio, avrete presumibilmente in casa una persona 24 ore su 24 quindi anche il Sabato e la Domenica e a seconda dei contratti, la badante avrà facoltà di uscire tutta la Domenica e due ore ogni giorno. Il vostro rapporto sarà con l'agenzia. Basta problemi di ore straordinarie, contratto, TFR, ferie, tredicesima, vertenze ecc. (1300-1500 Euro max. al mese, tutto compreso, per dodici mesi di presenza in casa. Si va dai 15mila ai 18 mila Euro anno con la possibilità di detrarre nella denuncia dei redditi il 19% della spesa)
La persona assunta sarà più tranquilla e padrona del suo lavoro, e in qualche caso anche del vostro caro e della vostra casa. Dovrete mettere in conto e in applicazione il contratto, ferie, malattie, tredicesima, feste e ferie pagate, pericolo vertenze. Tratterete direttamente con la persona che avete in casa, potrete esigere qualcosa in più ma anche lei farà altrettanto (potrà sempre dirvi che tratta bene il vostro caro e mungere quello che l'agenzia non gli concederebbe mai). Dovrete essere bravi datori di lavoro. Alla fine tutto vi costerà un po' di più. 900 Euro mese, per un mese (ferie) dovrete farne a meno o prenderne un'altra, le feste e le Domeniche non ci sarà, forse non rientrerà prontamente dalle ferie, forse andrà in ferie comunicandovelo il giorno stesso, forse farà malattia appena assunta e non la potrete licenziare (dovrete pagargli la malattia che farà a letto in casa vostra). A Natale dovrete pagare (alla badante assunta), la 13^ mensilità, e quando il lavoro finirà il TFR sarà un ulteriore mese all'anno da pagare. (13mila euro più 3000 euro di contributi all'anno, più circa 1000 euro per la badante che prenderete durante il periodo di ferie della prima, più le spese per la tenuta dei documenti e buste paga 200 Euro anno)... più un'eventuale vertenza alla fine.

Decadimento cognitivo

Seguire un anziano, spesso due, con un iniziale decadimento, porta un certo nervosismo in famiglia. Per quanto ne so, e per quanto provo sulla mia pelle, il decadimento assomiglia un po' alla follia. Siamo tutti un po' matti, un po' abitudinari in certe particolari nostre cose, un po' maniaci in certe situazioni. L'Alzheimer accompagna la follia alla perdita di memoria, ma chi non ha questa malattia (che spesso si manifesta anche in atteggiamenti violenti), non deve comunque stare allegro. L'anziano perde mobilità nelle sue "unità periferiche" piedi, mani, poi braccia e gambe, e come l'organismo tende a salvaguardare almeno l'unità centrale, prima di spegnersi, l'anziano isola da se il mondo, concentrandosi su se stesso, i propri bisogni, necessità, urgenze. C'è fretta anche nella lentezza dell'anziano che ha necessità di vedersi seguito prontamente in ogni sua manifestazione. E' inutile ricordare il proprio genitore sano e ragionevole, si ha a che fare con un ammalato con il quale occorre pazienza mai ricambiata. L'anziano non accetta e non può accettare spiegazioni ragionevoli, non ne ha facoltà. L'anziano esige attenzione. L'anziano ascolta e segue chi lo ascolta e lo segue indipendentemente dal grado di parentela. E' possibile che l'anziano segua più la badante del proprio figlio. Non è qualcosa di architettato (sempre) ad hoc, per mettere in cattiva luce i parenti, ma un'attenzione in concreto a chi da più aiuto o mostra di poterne dare di più. Vivere con un anziano è una condizione dura, quasi mai gratificante. Un anziano non ha tempo per ringraziare, e certe volte si mostra persino "furbo" in questo sue esigere, senza mai pagare il conto. Chi si prende cura di un anziano prima o poi crolla, è bene ne tenga conto prima di intraprendere questa missione, mettendolo in conto, sarà molto più facile uscirne e resistere. Se non fosse così per tutti, non esisterebbero strutture di sollievo per i parenti che seguono anziani e ammalati gravi.