domenica 10 marzo 2013

Contratto badanti e famiglie

Questo è un lavoro strano. Questo è un offrire un lavoro strano. Cioè, il lavoro è chiaro, essere la protesi umana della quale un anziano ha bisogno per sentirsi autonomo a casa propria.
Un anziano non più autonomo (incapace e da solo), chiede ad una persona un aiuto in varia misura, per poter vivere senza altre persone in casa propria. Una badante dovrebbe essere, nei desideri di una famiglia e di un assistito, un robot che funziona a comando. Si preme un bottone e la badante esegue, così però non è, e così non può essere. La badante, prima di incontrare la famiglia che gli da un lavoro, aveva comunque una vita propria, usanze, affetti, idee politiche, religione, rituali che non può cancellare per un lavoro. Questo, è spesso un ripiego, per molte donne con famiglie in patria con difficoltà, che magari non hanno un lavoro in patria o pur avendolo non è sufficientemente pagato o comunque è meno pagato di un lavoro da badante in Italia. Per altre è l'unico modo per vivere perchè tornare indietro sarebbe impossibile.
Perchè le famiglie non capiscono le badanti e viceversa? Ovvio, il lavoro di badante non esiste.
Una badante o comunque una persona che si definisce tale, predilige per esempio fare le pulizie, oppure cucinare, magari cucire, fare la dama di compagnia o l'infermiera, ma quasi mai, tutte queste cose insieme. Tutte queste cose insieme sono una badante che poi dovrebbe anche essere premurosa ed amorevole, magari con un assistito con l'Alzheimer. La badante ideale dovrebbe anche essere attenta alla salute dell'assistito e in grado di valutare, magari, in un anziano che non parla o non sa effettivamente se sta bene o sta male, quando è necessario interrompere una terapia o capire quali sintomi presenta, chiamare il medico o l'ambulanza.
La badante che fa tutto questo non esiste. La badante deve essere pensata come un aiuto alla famiglia, ma mai una persona che si sostituisce a chi in famiglia deve avere presente lo stato dell'anziano. Il caregiver è sempre uno della famiglia e mai la badante o un'infermiera.
C'è un contratto che cerca di regolamentare tutte queste responsabilità e queste attività, ma chi lo ha firmato?
Sindacati, di inquilini, proprietari di casa, imprenditori rumeni e filippini, associazioni artigiani, lavoratori autonomi ecc.
Non esiste una confederazione delle famiglie con un assistito da seguire. Non esiste una confederazione degli anziani. Ci sono surrogati o presumibili interessati a questo ruolo, ma nessuno che conosca o che voglia conoscere i problemi delle famiglie.
Fare la badante è considerato un lavoro come tutti gli altri ma non è proprio così. L'anziano non è una produzione ad ore e dopo 8 ore non si spegne e non chiude il Sabato e la Domenica. Del resto i costi per avere oggi due badanti è proibitivo. Eppure un anziano in ospizio costerebbe molto di più alla comunità.
Occorrerebbe almeno riconoscere come lavoro con tutte le previdenze  necessarie anche a chi in famiglia si prende cura degli anziani. La badante non potrà mai essere uno della famiglia ed è giusto che sia così.

P.S.
Il contratto scaricabile si trova sul sito INPS (clicca qui)

domenica 3 marzo 2013

L'anziano del vicino è sempre più verde

Certe volte, quando il "lavoro" è finito, quando mio padre è a letto e ho un po' di tempo per me, quando un giorno è quasi finito ma quello nuovo non è ancora arrivato e credo di essere sospeso tra il mio ineluttabile passato e un futuro sempre obbligatoriamente incerto, esco in cortile, anche se fuori fa freddo, per vedere le stelle e guardare se ce n'è una adatta per andarci.
Lo dico sempre, se io morisse, loro, tutti loro resterebbero fregati e io ne godrei.
Lo so che non si può sempre curare i propri genitori, e non so nemmeno se il farlo, sia giusto ed etico (etico cancellare se stessi per "servire" loro).
Una cosa è per me certa, se io non fossi stato sempre presente,
se io non mi fossi incazzato con l'endocrinologo non avrebbero mai sospeso il farmaco che consumava mio padre,
se non mi fossi incazzato con la fisiatra non avrebbero mai sospeso il farmaco che lo faceva collassare.
se non mi fossi incazzato con il geriatra non lo avrebbero mai trasferito agli infettivi anziche isolare l'infezione rinchiudendo i 4 che l'avevano presa, nella stessa stanza senza possibilità di guarigione,
Se con mi fossi incazzato con il cardiologo non gli avrebbero mai sospeso quel farmaco che anzichè correggergli le aritmie gliele accentuava.
Quattro problemi risolti in ospedale, non a casa non all'ospizio.
Se non mi fossi preso l'onere di seguire personalmente certe cose, anzichè lasciarle alla buona volontà della badante, oggi mio padre avrebbe piaghe in tanti punti del corpo, e credo anche qualche frattura ... magari inguaribile.
Queste sono le situazioni più eclatanti e determinanti di quanto passato in cinque anni, dalla polmonite ai tempi nostri.
Dicono che Rita Levi Montalcini mangiasse pochissimo ... delle volte penso che io invece dovrei accedere ad un mutuo per pagare il supermercato tanto mangia mio padre. Delle volte penso che mio padre non sia umano ma sia un'idrovora o una coclea in moto perpetuo.
Mio padre esige e non è tenero con me...
delle volte penso a quanta vita mi succhia e mi chiedo se ci sia, in mezzo a tanti che stanno peggio di me, qualcuno che sta anche meglio di me. Delle volte vorrei scambiare il mio "anziano" con quello di un altro, tanto per cambiare un po' il ritmo. una specie di multiproprietà.
Ricordo, in riabilitazione, altri anziani che si mangiavano le pastiglie di tutti, o gente "abbandonata" nel pannolone pieno.
Certi ospizi, ma anche certe badanti, e anche certi volontari, e certi infermieri, ma anche certi medici, se non vedono l'anziano seguito lo mollano a loro volta, morto uno ne arriva un'altro.

P.S. 1
Mio padre tutti i giorni chiede del giornale, chiede se è arrivato. Mio padre "guarda" il giornale alla rovescia. Mio padre, comincia dall'ultima pagina e arriva ai titoloni sulla politica della prima pagina. Comincia con le notizie buone, qualche conoscente nelle necrologie morto mentre lui è ancora in vita, e poi pian piano arriva alle notizie più tristi, quelle sulla guerra e sulla politica e sui ladri ecc.
P.S. 2
Sono passato attraverso tutte le cose che guadano tutti.
Voglio morire, non voglio più mangiare, non voglio la badante, non voglio le pastiglie, non voglio andare all'ospedale ecc. (le solite storie che tutti si sentono dire da un anziano)