lunedì 3 ottobre 2011

O si lascia morire o fa morire.

Se una persona è lucida e comprende di non avere prospettive, di non essere autosufficiente, di non servire a nessuno ma di essere un ostacolo a chi gli è attorno, non ha molte scelte davanti a se. Dovunque egli si trovi, vedrà solo un futuro nero attorno alla propria persona. Ci saranno attorno a lui persone che potranno essere attente i primi giorni, la prossima settimana, il prossimo mese ma basterà un nulla per far capire all'anziano che è un soggetto indesiderabile. Per vedere in modo cosciente la propria fine non gli resterà che rifiutarsi di mangiare.
Delle volte non c'è soluzione, altre, un evento scioccante fa il "miracolo". A volte l'anziano accetta solo gelati (certi ospizi attenti, ne tengono sempre in dispensa per superare i momenti di rifiuto del pasto standard).
A questo punto si arriva ad un bivio:
1) - Rifiuto del cibo sino alla morte (una situazione del genere in un ospizio si conclude in tempi brevi).
2) - Accettazione del cibo ma "morte" del caregiver (quello che in prima persona supporta e gestisce l'anziano). L'anziano deciderà di vivere alla grande servito e riverito dalla progenie che ha generato, sentendone suo diritto farlo.
Nulla si crea nulla si distrugge ma qualcuno ci lascia sempre le penne e anche le unghie.
Per chi resiste è una lotta per la sopravvivenza.

venerdì 5 agosto 2011

Un rapporto sereno ...

Mica è facile da instaurare.
Ho visto ospizi e ospizi e ospizi. Ho visto gente dirmi "Abbiamo fatto tutto il possibile. Ci sentiamo in pace con noi stessi".
Quando un anziano muore, forse non si è fatto tutto o forse si è fatto troppo. Una cosa è certa, si tira una riga definitiva e si fanno le somme e le sottrazioni di una vita.
La morte esiste ed è ineludibile, nel momento stesso che s'incontra la vita. Non si può viverla come un dramma, ma nemmeno dovrebbe essere un sollievo ... se appena si può.
Non si può vivere per sempre, ma diventa, certe volte, anche difficile vivere un po'.
Sentirsi inutili e rifiutati, e uno dei motivi della depressione di un anziano. L'anziano ha sempre freddo e sa un po' sempre di morte e quindi lo si tiene lontano per allontanare la vecchiaia ... del resto la televisione non la manda mai in pubblicità.
Il momento più difficile e incredibile, è quando si comincia ad aver bisogno degli altri per il proprio quotidiano e ce ne si rende conto.
Non so se la materna, lo stato, le opere o associazioni caritatevoli siano le cose migliori per un nostro congiunto, figlio o genitore che sia. Una cosa è certa, non si può trattare un bambino da uomo (ometto) e un vecchio da bambino (nonnino ecc.).
Vedo molti andare all'ospizio a far carezze ai propri genitori per mezzora, implorandoli di mangiare "la pappa". Da vecchi si rincoglionisce un po', ma si resta adulti, e consci, che gli altri non vedano persone con dei loro sentimenti, ma solo bambini invecchiati da addormentare o avviare al sonno eterno.
Mio zio è morto in un ospizio, ce lo hanno mandato. Non sapeva che fare e mangiava anche le pastiglie degli altri, come fossero becchime per colombi. Era dalle suore, ma ha pregato tanto altrimenti lo mettevano in castigo. Già ... colombi. Si, si diventa un po' colombi pronti a volar via al primo schiamazzo.

venerdì 18 marzo 2011

10 mila badanti in arrivo

E' un quinto stato, uno stato estero che ci sta invadendo alla ricerca di una vita migliore. In Italia non c'è lavoro, ma c'è bisogno di badanti, e un esercito al femminile sta arrivando qui, pronto per questo lavoro pur non conoscendo nulla di assistenza domiciliare adeguata e come la intendiamo noi. Stanno arrivando persone con regole e tradizioni diverse dalle nostre ma disposte a tutto pur di accaparrarsi questo lavoro.
Occorre scegliere bene. La domanda per ora è inferiore all'offerta.

lunedì 28 febbraio 2011

quando l'anziano vuole morire

quando un anziano si rende conto di non essere autonomo, cadono tutti i miti e i sensi della vita. Il giorno prima si era attivi e si programmava, si costruiva un futuro anche da vecchi, ci si sentiva utili, prima di tutto, a se stessi. Il giorno dopo si scopre di non essere più attivi. Si comincia ad aspettare il proprio turno e per ogni cosa, essere sempre in coda come alle poste è insopportabile. L'anziano sollecita attenzione, ma quando vede che attorno c'è solo compassione, l'anziano matura il sano proposito di togliere il disturbo, perchè lì, sembrerebbe finita la vita. In realtà, un anziano, potrebbe ancora essere utile per la sua esperienza ma il peso d'essere di peso e di non farcela da soli è troppo forte.
Spesso l'anziano rifiuta il cibo e si mette nella migliore condizione per lasciare questa terra.
Credo che in ospizio una situazione del genere sia poco gestibile. Non è ancora il momento di andarci. Anche l'anziano deve maturare questa convinzione.Quando il fisico risponde poco e i pensieri scuri avvolgono l'anziano, anche il cervello se ne va un po' per proprio conto. Superato questo periodo, l'anziano prende atto della sua condizione e pensa a mangiare, prendere i medicinali andare a letto andare a dormire cambio di pannoloni ecc. come il nuovo lavoro scandito dall'orologio. Torna a mangiare e non molla più, anche se di tanto in tanto, torna a voler morire fino al prossimo piatto di minestra.

martedì 25 gennaio 2011

Che razza di badante scegliere?

Che caratteristiche deve avere una badante?
Paziente, equilibrata, calma, lenta quanto basta, ostinata, con buona resistenza passiva, con spirito di adattamento, forte, perseverante, propositiva e positiva... sembrerebbero le caratteristiche delle nate sotto il segno del Toro  (tra il 21 Aprile e il 20 Maggio).

Quali difetti non dovrebbe avere?
Vendicativa, arrogante, pungente, permalosa, stravagante, indifferente a tutto, poco incline a seguire le raccomandazioni e i consigli degli altri, strana, eccentrica, fredda, misteriosa, distruttiva e autodistruttiva, priva di tatto, chiusa in se stessa... sembrerebbero le caratteristiche delle nate sotto il segno dello Scorpione (tra il 23 Ottobre e il 21 Novembre).

Potrebbero essere le due linee guida da seguire o da evitare.
Pare che:
Le nate sotto il segno del toro preferiscono colori come il blu e il verde.
Lo scorpione preferisce il nero o il rosso.
Dovrebbero essere facilmente individuabili anche al primo colloquio.

Scegliere la badate con l'aiuto dello zodiaco può essere un metodo valido?

Gli anziani sono complicati?

No, anzi, sono organismi semplici dove però i pregi sono diminuiti e i difetti evidenziati. L'anziano sa di essere molto più vicino alla morte di quando era molto giovane. Vorrebbe compagnia per questa ultima paura. I bisogni e le attività sono ridotte al minimo. E' lo stato di meditazione prima della corrida finale. Sono in atto le sole necessità di sopravvivenza. L'anziano ha tutto il tempo per pensare a se, e non riesce nemmeno a capire che possano esistere altre persone attorno a lui. Si prepara all'ultimo chilometro da vivere, poi ci sarà la chiusura di tutte le sue attività. Non può aver nulla da pensare oltre che a se stesso e alla sua fine. Ritiene che dopo una vita spesa per gli altri (più o meno, ma l'idea è quella), debba essere risarcito degli sforzi fatti. Mangiare, evacuare, dormire, razione di farmaci, sono le ultime/uniche attività che scandiscono i momenti della sua giornata. Bisognerebbe riuscire a comunicare con lui per vivere insieme questi ultimi ritagli di sole prima dell'inverno eterno. C'è un deperimento generale dell'organismo e della mente. Affiorano comportamenti talvolta fanciulleschi, perchè il disordine nella mente avanza. Che sia in atto un inizio di Alzheimer o una semplice demenza senile, l'allungamento della vita fa si che sia sempre più difficile arrivare lucidi alla tomba, per questo nelle RSA o negli ospizi fanno attività ricreativa. Prendere una forchetta o mangiare, possono essere fonte di stress per un anziano non adeguatamente supportato. Bisognerebbe, anche in casa, trovare dei momenti di gioco "intelligente" per stimolare la mente dell'anziano. Le badanti non sono pronte a questa esperienza. Non è un lavoro svolto con professionalità realmente adeguata. La badante ritiene di espletare la sua funzione pulendo e facendo da mangiare. Per questo più l'età aumenta e più occorre una persona che sappia gestire professionalmente questo degrado. Il sorriso aiuta molto più del broncio e del continuo litigio a mantenere la mente fresca. Una adeguata pazienza e una buona preparazione psicologica, aiutano molto l'assistente familiare a supportare l'anziano e a preservare il proprio stato di salute fisico e mentale dagli stress di questo lavoro impegnativo.
Purtroppo, spesso, si va a fare la badante in mancanza di meglio, psicologicamente a pezzi, proveniente da situazioni di degrado spesso difficili, mentre occorrerebbe invece una situazione psicologica molto stabile ed equilibrata, per gestire in modo adeguato questo lavoro nel rispetto per la propria salute e per quella dell'anziano.

lunedì 17 gennaio 2011

esame di italiano per il permesso di soggiorno

Si parla solo  (per adesso) di permesso di soggiorno di lunga durata, gli altri continueranno a pagare ogni due anni, ogni  anno, sei mesi, un mese. Quello che uno non sa, può sempre comprarlo.
Come fare per richiedere l'ammissione all'esame?
Si può fare in forma telematica basterà rispondere a un breve questionario facendo accesso al sito del ministero dell'interno. Sia chiaro questo serve solo per essere ammessi all'esame vero e bisogna registrarsi (mettere i propri dati, avere un nome d'uso e una password)
Per fare qualsiasi cosa è meglio consultare il manuale, messo a disposizione dal ministero per gli immigrati.
clicca qui
sono 30 (dico trenta) pagine da leggere in "burocratichese" (linguaggio incomprensibile alla folla ma in uso fra le persone che si occupano tecnicamente di quello specifico lavoro) e mi chiedo se questo non sia già un buon banco di prova anche per un italiano, figuriamoci per uno straniero.
Il ministero degli interni (ma in altre nazioni dell'Europa è anche peggio) stringe i cordoni. Nel caso delle badanti è già difficile trovarne una giusta se poi quella giusta l'ammazzano con un esame, toccherà finire tutti all'ospizio.
Caro dott. Maroni (titolare del Ministero degli Interni) fra un po' in Italia, credo, sarà introdotto anche il coprifuoco. Noi gente di frontiera (quelli vicini alla Svizzera) se vogliamo la benzina italiana (più cara di tutt'Italia) anzichè quella Svizzera, dobbiamo presentare la tessera sanitaria al benzinaio e comunicargli un PIN guadagnato a bracciate nella folla antistante le ASL.
L'impressione è che ci si incammini verso un Comitato di Salute Pubblica.
Dove tutta la povera gente è inquadrata mentre i ladri latitano (grandi ladroni, medi e piccoli, oltre agli inevitabili ladracci)
Immagino lei potrà permettersi un maggiordomo, una governante, una dama di compagnia, una infermiera professionale magari tutti vestiti rigorosamente di blù stato. Noi poveri italiani vorremmo avere una vita meno impervia, avere una badante che ci aiuti a non scaricare i nostri affetti all'ospizio senza gravare lo stato di ulteriere spese per l'assistenza pubblica agli anziani.
Questa era una repubblica fondata sul lavoro ma in realtà sempre più sulla buona volontà.

Nota importante.

Non tutti devono sostenere l'esame. Chi ha certificati di frequenza a corsi di italiano, o a scuole italiane può presentare quelli. Devono riferirsi ad un livello classificato "A2"
e cioè:

Comprende frasi ed espressioni di uso frequente 
relative ad ambiti di immediata rilevanza (es. 
informazioni personali e familiari di base, fare la 
spesa, la geografia locale, l'occupazione). Comunica 
in attività semplici e di routine che richiedono un 
semplice scambio di informazioni su argomenti 
familiari e comuni. Sa descrivere in termini semplici 
aspetti del suo background, dell'ambiente circostante 
e sa esprimere bisogni immediati.

Tutte le classificazioni si trovano qui

giovedì 13 gennaio 2011

sanatoria, regolarizzazioni e click day 2011

Ormai si sa, si può entrare regolarmente in Italia solo rispettando il Decreto sui flussi migratori stabilito di anno in anno, con pause possibili, così è stato. Come per la denuncia dei redditi si cerca di fare confusione, la si presenta l'anno dopo per il lavoro dell'anno prima, coi flussi vale la stessa regola. I flussi sono stabiliti nel 2010 e si presenta domanda nel 2011.
Si parla di "Click day" perchè la procedura si potrà vedere ed eseguire solo da un computer, in via telematica, collegandosi direttamente al sito del Ministero dell'Interno. Chi non ha Alice, o il porcellino di Teletu, o di altri fornitori del servizio "internet" si accontenterà di guardare il paese delle meraviglie, dalla finestra di casa anzichè quella di Windows. Le istruzioni saranno pronte dalle ore 8,00 del giorno 17 Gennaio, ma la vera procedura che riguarderà l'assegnazione di 98.080 nuovi permessi di soggiorno partirà solo alle ore 8,00 del 31 Gennaio. Sarà una gara probabilmente a chi è più veloce con la tastiera del computer?
Il vero CLIK DAY quindi partirà,
alle ore 8 del 31 Gennaio (con le domande già compilate nei giorni precedenti)
per i lavoratori delle nazionalità specificate nell'art. 2 del DPCM, ovvero, cittadini albanesi, algerini, del Bangladesh, egiziani, filippini, ghanesi, marocchini, moldavi, nigeriani, pakistani, senegalesi, somali, dello Sri Lanka, tunisini, indiani, peruviani, ucraini; del Niger, del Gambia e di altri Paesi non appartenenti all'Unione europea.
alle ore 8 del 2 Febbraio, sarà possibile inviare le domande relative ai lavoratori domestici e di assistenza alla persona, cioè colf e badanti.
alle ore 8 del 3 Febbraio si potranno inviare con tanta fortuna le domande per tutti i restanti settori indicati negli articoli 4, 5 e 6 del decreto... ammesso siano rimasti posti liberi

clicca qui per vedere tutte le istruzioni

martedì 11 gennaio 2011

Le badanti hanno paura.

Le badanti hanno paura di essere scoperte. Non fanno domande sul proprio lavoro: diritti, doveri, feste, pause, ore lavoro, ferie, malattia, permessi, studio, maternità ecc. . Non chiedono perchè pensano sempre che qualcuno possa avvertire il loro datore di lavoro e questi pensi bene di licenziarle.
Anche su questo blog capita che passino datori di lavoro, badanti, persone che si trovano a cominciare quel percorso che si completerà con un non autosufficiente in casa.
E' un periodo difficile nella vita di tutti.
Se non si muore giovani, non ci sono alternative, bisognerà rassegnarsi a morire da vecchi accuditi. Non so quale delle due alternative preferire. Quando non si ha più interesse a nulla, si è in coma vegetativo, anche se ci si muove da soli e si guarda la tivù. Si passa la vita scandita solo dai pasti, dai bisogni fisiologici e dalle dosi dei farmaci. La qualità della vecchiaia dovrebbe avere un senso.
E le badanti? Vengono spesso da paesi a statuto monarchico o da paesi dell'Est dove le "polizie segrete" spiavano tutti e di tutto e ogni tanto spariva qualcuno. Del resto qualcuno ogni tanto sparisce anche in Italia, a metà 2010 risultavano sparite oltre 25 mila persone da che esiste la possibilità di denunciarne la scomparsa. La maggior parte sono bambini dai 15 ai 18, ma ci sono anche anziani e imprenditori attivi che spariscono nel nulla.
Le badanti viaggiano in internet, ma non si mostrano quasi mai., hanno paura.
Del resto, nel periodo che anch'io cercavo una badante, mi indirizzarono alla Caritas e per la precisione a un prete rumeno. Mi dissero che come volevo io (convivente 24 ore su 24) non avrei trovato italiane. Il prete mi fissò un appuntamento. Aveva già due sorelle pronte a darsi il cambio. Erano rumene, senza lavoro, ma era Agosto e volevano tornare a fare le ferie in patria. E' curioso che uno non lavori e voglia andare in ferie. E' un non senso se periodo di ferie è inteso come una pausa fra due periodi di lavoro.
Il clima fu subito da Stasi... "vanno messe in regola perchè se un vicino invidioso fa la spia poi si va nei guai".
Un vicino invidioso che denuncia??? Ma quando mai? Al massimo chiama i vigili se sente il cane di qualcuno abbaiare di notte e non riesce a dormire. Però percepii subito, quanto era presente questo malessere dell'essere vigilati spiati e mi trovai a disagio.
... poi è normale che gente che arriva da questi posti abbia terrore a chiedere e tutti ne approfittano.
P.S.
... poi trovai la badante senza troppe storie, su un giornaletto di inserzioni gratuite, che si trovano in quei cestelli davanti ai negozi .

sabato 8 gennaio 2011

Datori di lavoro e incomprensioni delle badanti

I pro e contro. Tante cose non sono capite dalle badanti e tante non hanno senso per i datori di lavoro.
La badante non capisce perchè una famiglia cerchi di pagare il minimo possibile per questo duro lavoro. La badante immagina di trovare, nella famiglia italiana, una situazione di florida ricchezza. Una stanza tutta sua e magari con i servizi indipendenti, la possibilità di uscire liberamente, o almeno tutte le sere. Molto spesso chi prende una badante, ha fatto già mille conti, e punta sulla badante (anzichè sulla casa di riposo) immaginando questa soluzione sia la più economica. L'opzione badante, invece, vale almeno 20 mila Euro l'anno (parlo di badante convivente, in regola, con contributi Inps regolarmente versati, al servizio di una persona non autosufficiente, e quindi a 54 ore settimanali). Con 20 mila ho cercato di contenere la cifra il più possibile (ho lasciato perdere riscaldamento, tasse varie sui rifiuti ecc., alimentazione dell'assistito e non ho incluso la spesa per una persona che lavori quando la badante ufficiale è a riposo o in ferie). Questa cifra, difficilmente può essere interamente coperta con una normale pensione italiana. 5 anni di badante sono 100 mila Euro da mettere sul piatto (quanto due auto di grossa cilindrata di primario costruttore tedesco). La badante giustamente chiede tutti i servizi accessori, vitto alloggio e tutto quanto a contratto. Spesso si chiede perchè oltre a convivere, quando l'assistito è a letto non possa tranquillamente uscire, pur sapendo, di non essere stata messa lì come ospite ma come sostegno vigile per l'assistito.
Solitamente la famiglia, si chiede da subito, perchè una badante convivente (cioè ospitata e mantenuta) costi addirittura di più di una badante che, fatte le sue ore, se ne va a casa sua a dormire. Se poi la famiglia va in ferie, e si porta la badante per accudire la nonna, considera tutto questo come un'ulteriore regalia. Non importa che la badante di notte faccia presenza e sia una persona costantemente attenta anche se non a disposizione, conta solo che la badante dorme e mangia gratis. Conta solo che la badante se ne è andata a spaparanzarsi in montagna o al mare a spese della nonna.
Perchè entrambi (datore di lavoro e badante) si capiscano è bene che:
La badante si renda conto che l'Italia non è il paese delle meraviglie. Che non vale molto la frase " Se non avete soldi non prendete la badante, curateveli voi i vostri genitori", perchè questo vuol dire non lavoro per la badante. Non sempre è possibile prendersi cura dei propri vecchi, perchè se entra uno stipendio da 1200 Euro mese, si assume una badante sperando lavori per 800, per non perdere quello stipendio e per non perdere la pensione e i contributi già versati . Si va tutti al ribasso, come le badanti che lasciano in patria i propri genitori "quasi abbandonandoli" per avere qualche soldo in più nella vita per se e per i propri figli. Le badanti sappiano che in Italia si dice che: non si fanno figli, perchè poi mantenerli e farli studiare, per avere un futuro meno incerto costa troppo. Se non ci sono soldi per i figli propri, figuriamoci se ce ne possono essere per gli anziani genitori.
La famiglia, il datore di lavoro, l'assistito è bene che da subito si renda conto che non vale molto il discorso "se non si adattano stiano a casa loro (sottintendendo le badanti)", perchè senza le badanti sarebbe peggio. Anche queste badanti extracomunitarie sono individui, che hanno assegnata una sola vita e che tutto il tempo che vivono al seguito di una famiglia non è mai tempo libero, nemmeno se è al mare o in un grande hotel, ma come per chi lavora in fabbrica è tutto sacrificato alla propria vita .
Se il capo della Fiat può permettersi di giocare al ribasso sullo stipendio e sulla vita dei lavoratori (che senza quel lavoro non avrebbero nemmeno quello stipendio), cosa dovrebbe fare una famiglia o un figlio trovandosi esso stesso imprenditore della vecchiaia dei propri genitori?

venerdì 7 gennaio 2011

Il contratto della badante

Ma cosa deve veramente fare una badante?
Mi chiedo se un operaio o un impiegato che va in Fiat o in Enel o Eni (o qualsiasi altra grande azienda) si ponga questa domanda all'inizio o provi euforia da assunzione.
Cosa deve fare e cosa non deve fare, cosa prevede il contratto. Che mansioni? Quando deve intervenire e come?
Il contratto parla di paghe, di paga oraria, di ferie, di malattia, di assunzione e di licenziamento, ma non può parlare di tutto quello che va sotto la voce accordi personali a seconda delle necessità.
Ogni datore di lavoro pattuisce con la badante che assume, le regole del lavoro e quali lavori, le medicine da dare, quali, quanti, quando si mangia e che cosa (riferito alla persona da assistere). La badante è una persona che soprattutto bada alla persona e al suo ambiente. Non ci possono essere regole del tipo, lavo le tende, ma non i piatti oppure, aiuto a vestire ma non aiuto nella doccia o non cambio i pannoloni.
Il contratto bada alle condizioni generali, tutto il resto, ovviamente riferito a persona e ambiente utile alla sua vita vivibile è accordo privato fra le parti. Anche la badante più esperta dovrà comunque attenersi alle regole del suo datore di lavoro che la paga e ogni datore di lavoro, se vorrà stare nel giusto, dovrà rispettare poi le linee guida del contratto in tema di ferie, paga oraria, permessi, corsi di aggiornamento, malattia ecc. ecc.

L'esercito delle badanti

Più che un esercito è un'armata Brancaleone, è il mare più nero che conosca. Si combattono due eserciti non regolari, badanti contro datori di lavoro. Sono certo ci siano badanti che rubano, che vengono in Italia perchè al loro paese non c'è più vita. Magari sono pluricondannate, magari hanno solo piccoli problemi con la giustizia o solo fame e voglia di trovare un tetto e una dispensa piena. L'esercito delle badanti, sa che in Italia c'è un lavoro, che si chiama "badante", e che si prendono soldi per tenere un po' a bada dei vecchi. Non si conoscono regole, non si sanno quali sono i doveri, i diritti. Non si sa esattamente cosa bisogna fare, come farlo, cosa compete e cosa no. Ci sono badanti che si chiedono quante ore di lavoro e di riposo ci siano da fare. Ci sono datori di lavoro che si indignano alle sole parola "riposo" e "paga". Cosa è lecito aspettarsi e cosa non si può chiedere. Molti (badanti e datori di lavoro) non sanno nemmeno che cosa sia un contratto, in alcuni paese ci pensa lo stato. Non si sa nulla. Le badanti si telefonano, si ritrovano in rete e ai giardinetti, scoprono di non essere tutte uguali. Di non avere tutte gli stessi diritti. I datori di lavoro non sono tutti uguali, le badanti anche. Sono culture e usanze diverse che si incontrano, e spesso si scontrano.
Girando un po', trovo datori di lavoro che "assumono" solo in nero, altri assumono ma non pagano i contributi, alcuni si prendono subito i documenti della badante per sicurezza, qualcuno schiavizza, . Ci sono quelli che in cambio del lavoro (quindi del permesso di soggiorno), chiedono affitto e un contributo gas/luce e frigorifero. Ci sono quelli che si chiedono cosa possa succedere se non pagheranno Inps e badante. Ci sono quelli che prendono la badante, perche gratis è meglio di una retta dell'ospizio. Per quel che è mia esperienza, pochi si pongono il problema di trovare la miglior soluzione possibile (senza strafare) per il proprio vecchio.
Dicono che una civiltà si misuri dal suo grado di culto per i morti. Se si debba avere o meno il culto dei morti, la memoria della storia e dei suoi insegnamenti non so, ma certo è, che cominciare con avere almeno un po' di pietà per i vivi e per chi li accudisce sarebbe (secondo me) già un bel passo avanti.

lunedì 3 gennaio 2011

La stanza della badante

Quando si assume una badante convivente, è necessario preparargli una stanza in cui possa trovare pace e riposo, se non proprio tranquillità. La stanza, pian piano diventa un po' anche parte della persona e diventa più casa della vera casa, anche se non potrà mai sostituirsi ad essa. La vera casa è sempre la casa vera della badante, ma anche questa stanza diventa un'appendice della casa della badante, un protettorato, un ambasciata in terra straniera. Alla fine del lavoro (per licenziamento, dimissioni, per qualsiasi ragione, o per decesso dell'assistito) diventa sempre un po' abbandonare li un pezzo della propria vita, i propri sforzi, la propria prigionia, le poche gioie e le tante rabbie. Quella stanza, grande o piccola resta sempre un po' nel sangue, oltre che nei ricordi della vita. Quella stanza va lasciata libera entro il periodo di preavviso, 15, massimo 30 giorni. Se la badante ha una casa sua non è un grande problema, ma se non c'è casa e la badante è sola, è extracomunitaria, quella stanza può anche diventare l'unico rifugio possibile, in attesa di un nuovo lavoro che non sempre c'è o la sala d'attesa del rinnovo del permesso di soggiorno, e allora che fare?

sabato 1 gennaio 2011

io badante e datore di lavoro

Lo so lo so, l'anno nuovo è arrivato. L'ho sentito dai botti propiziatori o scaccia maledizioni. Chissà perchè si fanno tutti gli anni i botti? E lo sappiamo che anche l'anno prossimo li faremo, per scacciare un 2011 non proprio al massimo e per propiziarci i favori del 2012. A proposito, dicono che nel 2012 ci sarà la fine del mondo. Ho ancora un anno abbondate da remare controvento, poi si vedrà.
Già! Chi decide di tenersi il proprio vecchio in casa, decide anche di remare controvento ... Senz'olio controvento ... scrisse la Montalcini. Occorre affrontare i marosi della tempesta a viso aperto, senza illudersi di calmarli, versandovi olio per lattughino gentile . Occorre resistere, ferie, feste e malattie.
Questo è un lavoro duro, dove si risponde direttamente al proprio vecchio vittima e carnefice.
E' dura, ma alla lunga l'abitudine livella tutto, anzi consuma come il vento e l'acqua riducono in piane anche le montagne più forti. La badante, le sue belle feste, almeno se le fa a casa, ma io sono qui, sempre a sistemare tutte le falle (piccole e grandi di una settimana ). Il lavoro di badante è usurante, chi la sostituisce tutte le feste comandate, non soffre meno, anzi alla lunga è più debilitato.
Cercherò di avere più forza e più braccia, il vento non cala, ma io cercherò di resistergli come faccio da più di due anni.
2011, siediti qui e dimmi che intenzioni hai, sei ancora piccolo, ma a quest'ora da qualche parte hai già combinato i tuoi guai. Beata gioventù, l'inesperienza lascia sempre il conto agli altri da pagare.
Spero solo che qualcuno pensi a corsi seri per badanti. Sapere rianimare è importante, ma insegnare a una badante a fare una rianimazione di un vecchio bocca a bocca manca di senso pratico, non lo farà mai, fa schifo. Poco aiuterà anche saper rilevare la pressione o la glicemia. Queste cose non hanno bisogno di strumenti, si imparano a valutare ad occhio e poi si chiama il medico. Ci sono cose che andrebbero imparate prima. Primo la pelle, e le piaghe da decubito, o le infezioni, e gli arrossamenti. Le posture, come alzare un vecchio, cosa dargli da mangiare, perchè anche mangiare, è un lavoro a certe età. Siamo pratici, le badanti possono imparare solo da una buona badante, un artigiana della cura della persona. Un medico o un infermiera non bastano, anzi, non è proprio il loro lavoro, non lo sanno fare e non lo sanno insegnare anche se te li ritrovi sempre a fare corsi.
P.S.
Sarà un anno tirato, lo sento.
Questo sarà l'anno della "Pazienza" ... la pazienza che gli altri dovranno avere con me.
Ogni dieci anni mi piacerebbe pretenderne uno mio alla vita, un anno sabbatico, lo so che nemmeno la Befana me lo porterà e questa mattina è già stata dura, ma la vita me lo deve.