giovedì 30 dicembre 2010

Buon anno e buon contratto a tutte e a tutti.

Il 28 Febbraio 2011 scadrà il contratto per le badanti. Cosa vuol dire?
I rappresentanti dei datori di lavoro e i rappresentanti delle badanti, si siederanno ad un tavolo per mettersi d'accordo su nuove regole e nuove paghe. La cosa migliore sarebbe che qualche badante cominciasse a non farsi più rappresentare, ma si impegnasse a rappresentare se stessa e le altre badanti alla discussione del contratto.
In un nuovo contratto cosa si dovrebbe scrivere, cosa si dovrebbe volere? Anche i datori di lavoro dovrebbero farsi forza e mettersi a rappresentare se stessi. Invece, presumibilmente ne discuteranno persone che non sono né badanti né datori di lavoro.
Cosa potrebbe chiedere un datore di lavoro al nuovo contratto?
Cosa dovrebbe chiedere una badante ? Quale maggior attenzione e quali punti dovrebbero messi in luce?
Sicuramente la situazione della malattia della badante va chiarita. Occorre che l'Inps a fronte dei denari che prende e che difficilmente sborserà, dia maggior sostegno alle lavoratrici in malattia. Ma le badanti, riusciranno mai a fare uno sciopero di categoria per chiedere qualcosa in più da questo lavoro che è nero e nascosto per natura?
Buon 2011 a tutte e a tutti. Ne hanno bisogno anche i datori di lavoro che mai ricevono un contratto dalle organizzazioni sindacali che fanno per loro pratiche e paghe e se lo devono sempre cercare in internet. C'è da augurarsi che il prossimo contratto sia uno unico e non troppi con piccole differenze da sigla a sigla. Se contratto ci deve essere, lo sia veramente Nazionale.

sabato 25 dicembre 2010

La badante fa il regalo all'assistito

Robe da vergognarsi. La badante mussulmana ha regalato un cesto natalizio a mio padre, un cesto grande quanto la lavatrice. Gli avevo regalato anch'io una scatola con il panettone e lo spumante, ma una scatola di quelle in offerta al supermercato.
Quella è tutta matta. Penserà forse che lo stipendio doppio di Dicembre sia un regalo che faccio solo io?
Non è possibile. E' vero che è appena passata con sua sorella ... ed è un po' buio ... che abbia sbagliato casa? Si, dev'essere così di sicuro, me lo chiederà di ritorno. Quella doveva portarlo ad un'altra famiglia e ha sbagliato porta. In questo paese le porte si assomigliano tutte. Si però quella è venuta qui apposta dalla città per portarglielo ... possibile non mi abbia riconosciuto?
Un pacco esageratamente troppo grosso. Perchè? Fin dei conti io non faccio niente per lei...
E' come se un operaio della Fiat regalasse una bicicletta a Marchionne, non c'è senso.
...
Buon Natale ... anche se il pacco non può essere di mio padre,

martedì 21 dicembre 2010

cos'è la tredicesima?

Avanti, su, tutti sanno cos'è la tredicesima. In un anno ci sono 12 mesi di lavoro, e al dodicesimo, a Dicembre, per Natale, per gratitudine, si da malvolentieri, alla badante, una mensilità in più da spendere per negozi  ed essere felice perchè il PIL aumenta.
Poi quest'anno ci sarà anche il corso, "Badanti informate famiglie protette" promosso da Adiconsum e il Movimento in difesa del Cittadino. Gratis a Natale, non come i cinepanettoni a pagamento.
Ci saranno dei corsi appositi per badanti, con professionisti di settore ... con il finanziamento del  Ministero del Lavoro e delle politiche sociali (finanziare nel mucchio, questo è importante, per un governo che si rispetti).
Ora mi chiedo, se in Italia,  patria dei corsi, dei viali e delle rotonde europee c'era bisogno di fare altri corsi. (anche se ad onor del vero, di questi corsi ne avrebbero bisogno anche tutti gli italiani, con la burocrazia che ci ritroviamo)
Ci saranno 36 sportelli in 31 città ... e pensare che il numero delle province è in continuo aumento. Una badante di Cremona potrà prendere un TGV, e raggiungere Milano in 15 minuti, fare il corso e tornare (più assaggia che mai) in famiglia per l'ora di mezzogiorno, mentre nel frattempo, l'assistito si sarà premurato di prepararle uno dei piatti della collana "Cotto e mangiato". Il pomeriggio, sempre con un TGV la badante farà un corso a Bologna, e a sera rientrerà fresca e pimpante come ogni buon capofamiglia. Gambe sul sofà mentre l'assistito si premurerà di insufflargli talco mentolato tra le dita dei piedi.
Non ne posso più di questa Italia piena di cataste di caste inutili.
Siamo fuori dal mondo. Una badante, fa fatica a farsi regolarizzare, poi fatica a vedersi un contratto, poi fatica a farsi riconoscere le ore che effettivamente lavora, poi fatica a vedere i soldi, poi fatica ad avere due ore libere al giorno, poi fatica ad andare per i fatti suoi la domenica ... ma io mi chiedo: "Possibile che nessuno di questi signori che danno e che prendono finanziamenti si accorgano che la realtà è un'altra e non è quella di "quelli che il calcio"? Possibile che questo stato non sappia far altro che alimentare se stesso e i ceti già ricchi cattedrandoli di ricchi corsi e cotillons?". Ma sperate ancora di prendere il televisore 4D (la 3D non è più a norme antinquinamento), 95 pollici (home theatre compreso) coi punti delle patatine??? Basta col satellite, qui non sui capisce più se siamo in Italia o alle falde del Kilimangiaro e bisogna andare in giro coi RIS, a vedere chi ha le dita sporche di marmellata.
La badante vorrebbe già di suo riuscire ad essere badante, e qui me la vogliono diplomare da rag. Fantozzi.
Delle volte non se ne può davvero più. Immagino che il prossimo corso sarà per clochard, con la collaborazione degli esperti di Melavisione, Fantabosco e Art attack per farsi una casetta coibentata con le bottiglie di plastica lasciate per strada (e quindi gratis) a Napoli. Due piccioni con una fava di gomma, da sventagliare come successo alle prossime politiche.
Io voglio andare a vivere a San Marino, o almeno chiedo asilo politico al Principato di Seborga. Voglio dissociarmi da questo irrefrenabile oblio. Voglio che anche i clochard almeno a Natale abbiano i loro festini con le Escort (intese come auto della Ford, come riparo, al posto dei soliti cartoni della Indesit).
Liberatemi Liiberateeemiiii cantava Antonacci

venerdì 17 dicembre 2010

sogno europeo di badante

Oggi ho letto un appello su Google.
"Sono badanti cerchi lavori si alogiu e vitto"
Molte donne partono dalle loro terre e arrivano qui, non importa se è Natale o qualche altra festa. Forse c'è solo la voglia di dire basta agli stenti, di una vita precaria in Moldavia o in Ucraina o in Perù o da qualche altra parte del mondo, e si capita in questa Italia sempre più povera per tutti i poveri.
Il sogno finisce qui, in una stella di quelle segnate sulla bandiera europea. Tante volte la fortuna non aiuta. Spesso le persone cercano si una badante, ma a prezzi da fame, più da fame che in un paese più povero di questo. Un viaggio per nulla, e adesso magari, non ci sono né soldi né voglia di tornare a mani vuote. C'è sempre uno spiraglio di luce che non ti fa vedere le nuvole scure tutte attorno.

lunedì 13 dicembre 2010

Il circolo delle badanti. Dove trovarle.

Trovare una badante brava non è facile, esperta ancor meno, ma trovarne una è abbastanza semplice. Basta girare un po' in città dalle 14 alle 16 (nelle due ore libere che hanno), nelle piazzette o ai giardinetti. Ogni città ha il suo circolo delle badanti a cielo aperto, anche quando nevica. Le badanti in città non credo abbiano un posto per trovarsi. Prendere tutte un caffè per sedersi in un bar costerebbe almeno 26 euro al mese e il lavoro da badante non consente troppo. A Cremona sono ai giardinetti pubblici, quelli di piazza Roma. Si riconoscono perchè hanno facce dell'Est europeo, bionde (alcune grige), abiti pratici, pantaloni, ma soprattutto sono almeno in dieci in circolo ad ascoltarne una incazzata che parla animatamente.
Per chi vuole trovarne una libera, basta distribuire nel mucchio una decina di fogli con la scritta "cerco badante telefono n.333 ecc. contattare ore pasti". Ormai, le badanti hanno anche internet da qualche parte, ma di certo usano molto il passaparola o l'SMS fra di loro, il contatto sarebbe praticamente immediato. C'è autoselezione fra di loro.
Dopo oltre un anno che ho a che fare sempre con la stessa, credo che per me e per lei sia arrivato il momento di cambiare. Il lavoro e i problemi sarebbe gli stessi per entrambi, ma di colpo si spazzerebbero via vecchie remore ormai dure per entrambi da sopportare.

domenica 12 dicembre 2010

per amore o per dovere? perchè no all'ospizio?

come si arriva all'interrogativo sull'opzione: "ospizio"?
Un vecchio ce la mette tutte per tenersi in forma; fa volontariato, partecipa a riunioni di quartiere, si iscrive alle università della terza età, va in palestra, va in crociera, impara a parlare in pubblico e come preparare dolci per diabetici...
poi un giorno finisce in ospedale. La degenza è un po' più lunga del solito. Un ragazzotto riprenderebbe subito ma un vecchio arranca. Va in riabilitazione, in una RSA, incontra altri vecchi più pazzi di lui. Si abitua ad essere riverito e ad avere servizi a orari stabiliti e soprattutto ad essere isolato. Capisce di essere veramente diventato vecchio. Diventa irritabile, impaziente. Considera i figli come dei nemici potenziali, si mette sulle difensive. Tutti sono ladri e fannulloni. La non autosufficienza non da tregua.
Un figlio vive una nuova fase della vita, è sempre tenuto sotto pressione, incolpato e colpevole di tutto.
Volano insulti non certo da amorevole genitore, non sempre da prodigo figliolo.
Il figlio è chiamato ad amare incondizionatamente o ad odiare ma a tenersi in casa il genitore per ligio dovere ... o forse per stoico amore.

venerdì 10 dicembre 2010

Com'è una brava badante?

Purtroppo, molto spesso, una lavoratrice diventa badante, perchè quello è l'unico lavoro che il mercato offre.
Il numero delle badanti sembra crescere in continuazione, invece le persone disposte a farlo (soprattutto nella versione conviventi 24 ore su 24) sono sempre meno. Il numero aumenta solo in funzione della sempre crescente "emersione da lavoro nero" cioè cresce il numero delle badanti in regola. Molti stati esteri stanno limitando i visti di uscita, perchè il grosso del mercato è alimentato (non tanto dai barconi che fanno notizia) ma dal continuo ingresso di donne in Italia per turismo o per studi, e che poi restano qui nella clandestinità sperando in qualche sanatoria. Molti stati si rendono conto di subire una autodeportazione da illusione di denaro "facile", con il conseguente sfascio delle famiglie e del tessuto sociale interno. Non mi meraviglierei se un ambasciatore di Ucraina o Moldavia, facesse pressione sullo stato italiano, per chiedere un risarcimento Inps.
Purtroppo il lavoro da badante, non è un lavoro di pulizie e lavapiatti e molto spesso non se ne rendono conto né  le future badanti né i futuri datori di lavoro o loro figli.
Purtroppo i giornali parlano in modo "gaudente" di badanti, solo in caso di furti e matrimoni con vecchi assistiti, ma ormai si sa, la carta stampata vende solo se c'è gossip. Fare vere inchieste su questo lavoro, sui centri di accoglienza, sulle percentuali di disaffezione alla vita, sui metodi di "smaltimento" dei clandestini, su quanto nero resti questo lavoro anche quando emerge ed è regolarizzato, non paga, perchè non interessa a quelli che hanno soldi e tempo per comprare e leggere quei giornali. Sarebbe per un giornalista, e ancor più per un editore, una operazione suicida.
L'opzione badante non va scelta perchè costa meno (così non è) della casa di riposo, ma perchè si desidera una assistenza e una cura domiciliare anzichè l'emarginazione dell'ospizio per il proprio vecchio.
Una lavoratrice dovrebbe scegliere la professione di badante anzichè il lavoro di pulizia, o lavapiatti, o maestra di scuola o ingegnere, non tanto perchè c'è un tetto, magari con residenza connessa e vitto pagato, ma perchè lo sente come lavoro adatto a se. Il lavoro di badante dovrebbe essere solo il primo gradino di servizio alla salute degli altri, con l'impegno a diventare OSS (operatrice socio sanitaria), infermiera professionale e perchè no magari medico.
M'illudo in continuazione lo so.

martedì 7 dicembre 2010

Badanti o Assistenti familiari?

Mi propongo in internet. La maggior parte delle persone che parlano di questo lavoro usano il termine "badante" molto più di "assistente familiare". Se non dovessi usare il termine badante, rischierei di non essere capito dalle stesse persone alle quali cerco di rivolgermi. Persone che attraverso internet cercano e vogliono capire quali sono le regole di questo lavoro in Italia. Ma credo di essere sincero almeno con me stesso, nel dirmi che non lo faccio solo per audience, anche se senza audience non avrei scopo di scriverlo perchè non sarebbe (ammesso lo sia) utile a nessuno. Sto scrivendo per un consulente del lavoro? Per un sociologo, per un addetto di un centro dell'impiego, per un sindacalista? No, non saprei cosa dire a queste persone. Il blog parla di un unica situazione dove dentro ci sono famiglie e ci sono persone disposte a lasciare tutto per venire qui a lavorare come "badante" e che forse nemmeno riuscirebbero a capire dalla traduzione di assistente famigliare (un termine tutto italiano) cosa io intenda dire.
Parlo di vecchi e di badanti e non di anziani e assistenti famigliari.
Parlo di vecchi in via di rottamazione, e che i più, scaricano negli ospizi. Vogliamo parlare di anziani scaricati negli ospizi? Procurerà loro sollievo?
Vecchio è un termine che, applicato a una persona, a seconda del modo che si usa nel dirlo, può essere interpretato come un vecchio saggio o un vecchio rompiscatole e demente.
Ma parliamo di badanti e di assistenti familiari.
Se metto su Google, la parola chiave "badanti" o "badante" trovo circa 500.000 voci per entrambe le parole.
Se metto su Google, la parola chiave "assistente familiare" trovo circa 300.000 voci, ne trovo circa 100.000 con assistente famigliare (con la "gli"), se metto il plurale resto fermo a circa 100.000.
Diciamo che ci stiamo adeguando ma siamo ancora indietro.
Mi sono guardato il vocabolario.
"Assistere" sta per "stare presso qualcuno per aiutarlo"
"Badare" sta per "dedicare cure a qualcuno"
Mi spiace, ma io trovo più appropriato e incisivo "badare".
Questo lavoro assiste poco e bada molto. Il lavoro di "badante" è molto operativo e poco, molto poco di presenza, compagnia o assistenza intesa come solo aiuto. 
Quando hai un NON autosufficiente per le mani, non puoi aiutare molto, devi prendere l'iniziativa e fare tu per lui. Non è un lavoro di assistenza come dal dentista, dove l'assistente alla poltrona passa i ferri al medico che è quello che opera. La badante è il dentista non la sua assistente alla poltrona. La badante opera e guida il suo assistito, non può essere li solo ad ubbidirgli e aiutarlo nei suoi desideri. Deve badare a lui come si bada ad un bambino, perchè se è vero che tutti quelli di noi che moriranno vecchi avranno dalla loro una certa demenza senile, è anche vero che chi arriverà alla fine con l'Alzheimer avrà bisogno di una amorevole ma anche rigida badante e non troppo di una mite assistente familiare. La badante cura un vecchio e non è proprio suo compito assistere in famiglia la famiglia. La badante, di tutti questi attori, è certamente l'anello debole, ancor più debole del vecchio che assiste.
Essere vecchio non m'intristisce, anziano sa di membro di comitato religioso di paese e proprio è un termine che vorrei non mi appioppassero.  

Dalla parte della famiglia, dalla parte della badante.

Che la badante sia assunta con regolare contratto, mezzo nero e mezzo chiaro o no, sta di fatto che è utile alla posizione che occupa solo se è convivente. Convivente con un non autosufficiente vuol dire prigioniera.
Se l'anziano resta a casa sua, lo stato se ne lava le mani e ci guadagna. Non da un contributo per il ricovero in una struttura assistita, riceve dalla famiglia un contributo che va ad ingrassare le casse dell'Inps a fondo perduto. Nessuna badante straniera, qui in Italia per tamponare un bisogno temporaneo di soldi in patria, verrà mai a chiedere soldi all'Inps a 65 anni per la sua pensione. E' denaro perso per le famiglie, è denaro perso le badanti.
Il welfare in italia se lo sobbarcano per metà le famiglie e per l'altra metà le donne straniere che ci mettono del loro per sostituirsi ad uno stato sociale assente. In Italia si parla di tutto, dai problemi della Fiat ai festini dei politici, dal digitale terrestre ai bond europei, ma nessuno si impegna ad affontare questo problema. Il massimo che si fa e regolare flussi migratori e bloccare immigrati in centri accoglienza che assomigliano sempre più a lager.
Badante o assistente familiare?
Che differenza fa? Un nome del tipo Assistente Speciale Supporto Ordinario avrebbe soddisfatto di più? Da badante ad A.S.S.O. nella manica, per aggirare la carenza di Stato, la sua miopia, Stato che non vuol vedere un problema silente e ignorato. E' poi cantiamo tutti l'inno ai mondiali e siamo tutti soddisfatti. Non se ne parla sotto giusta luce, non si parla di soluzione badante fai da te, perchè si ammetterebbe il problema, ma ci si limita a camuffarlo in "grave" problema di immigrazione clandestina.
Un'immigrata non è mai una sig.ra Lei ma è sempre una sig.ra Tu, anche quando non è badante ma un ASSO.
Tutti, uffici di stato compresi (ci sono passato assieme alla badante), trattano da animali queste persone, perchè poi le famiglie dovrebbero fare diverso? Lo stato insegna sempre. Gli schiavi esistono e se proprio siamo buoni, al massimo sono persone che ci aiutano ma pur sempre di serie B e che se non gradiscono, possono sempre starsene a casa loro. Qualcuno che si lascia sfruttare c'è sempre e dietro una famiglia che cerca di fare tutto in regola e di metterci più rispetto possibile, ce ne sono 10 che si sentono in diritto di essere furbe in coda ad uno stato furbo.

venerdì 3 dicembre 2010

Gio e l'ospizio

Non lo vedo da un po' di tempo, anzi a ben pensarci non lo vedo da Giugno dello scorso anno. Gio non è mai stato un tipo molto ciarliero. Anzi, non posso dire neanche quello, perchè guardava a destra, guardava a sinistra, controllava, mugugnava. Gio, aveva sempre da mugugnare per qualsiasi cosa. Zitto stava zitto, ma lo vedevi che stava sempre per scoppiare, e quando scoppiava, te lo raccomando, chi lo teneva più. Gli facevano male i piedi. Camminava un po' come quelle ghescie intrappolate in quelle gonne strette e con gli zoccoli alti. Passettini di fretta, smaniava sempre di arrivare, anche quando punto di arrivo non c'era. Era sempre andato così di fretta. Diventando vecchio aveva solo accorciato il passo ma non il ritmo. Non ci parlavo mai. Non avevamo niente da dirci, perchè se ci fossimo detti, avremmo litigato. Io non andavo d'accordo con lui e lui non condivideva con me nessuna idea. Lo conoscevo per sentito dire, da mio padre. Eppure Gio era mio zio, ma fra me e lui ... un baratro. Ormai l'ho detto e non voglio tenere sulle spine nessuno ammesso qualcuno legga. Sostanzialmente non voglio farmi aspettare. Gio, a passettini silenziosi, se n'è andato lo scorso anno. Aveva già comprato tutto, loculo, cassa, lapide, carro funebre. Gio non era sposato, ha sempre vissuto da single ed è morto tale. Ha organizzato tutto per non dar noia. Gio si bastava. Mi è spiaciuto ma per quella testa quadra che aveva, non sarebbe potuto partire in modo diverso. Risparmiava anche sull'acqua del brodo. Andava a prenderla alla fontanella per non usare la sua. Non buttava nulla. Non mangiava. Ogni anno, a Natale, gli portavo una bella spesa. Gliela mettevo appena dentro la porta per non entrargli in casa. Ci facevamo gli auguri sullo zerbino, sullo zerbino lui, io più indietro. Gio faceva entrare in casa solo i parenti ma io non sono mai stato capace di essergli nipote. Gio non aveva nessuno, eppure aveva troppa gente attorno. Si sono fregati la casa quando era ancora all'ospizio, chi si è preso un mobile, chi la sedia. Robe da matti. Avevano invitato anche me all'ora del saccheggio ma non potevo andarci. Non sarei mai stato capace di scavalcare quello zerbino. Gio era stato in ospedale, poi in riabilitazione, poi in un ospizio, poi in un altro. Avevano organizzato tutto i sui parenti più stretti, i più garantisti. Avevano chiesto anche a me, ma l'idea della badante non era piaciuta né a lui né agli altri. "Una donna in casa mia non la voglio, piuttosto vado all'ospizio" diceva sempre. Poi all'ospizio mi diceva "Ma cosa ci faccio io qui? Non ho niente da fare potrei benissimo andare a casa". Sono un mago nel non aver risposte adatte al momento giusto, non sapevo cosa dirgli e non lo so nemmeno a distanza di tempo. "Le badanti rubano e poi a noi cosa resta dei suoi ricordi?" dicevano sempre gli altri. Così è finito in un ospizio a 50 metri da casa, ma con un muro abbastanza alto per non vederla. Me lo ricordo. Andava al tavolo sempre prima degli altri, non c'era una saletta per parlarci, ci sedevamo li. Guardava a destra, guardava a sinistra, controllava, mugugnava e intanto che faceva girare nervoso le pastiglie (già sul tavolo) anche dei suoi tre amici commensali se le mangiava tutte e si lamentava del poco pane che gli davano. Lo dissi ad un infermiere (delle pastiglie, non del pane), lo sapevano, lo lasciavano fare. Non ho mai saputo che malattia avesse, una volte chiesi e il medico mi guardò con una faccia scocciata come per dirmi "E tu arrivi adesso? Ho già spiegato tutto a suo fratello" così non andai oltre. So che se ne è andato troppo in fretta anche al medico di base è sembrato così. Inspiegabilmente. Overdose di tutte le cure? Era morto e stava bene a tutti. probabilmente anche a lui. Da sempre aveva preferito il risparmio alla vita. Chissà che scuole aveva fatto per sbagliare così tanto. Lo vidi nella cassa, era come sempre, con la solita faccia, "Non si sta bene, non si sta male, mi accontento" sembrava dire. Fu la prima volta che non lo vidi di fretta, anche se a dir il vero, sembrava stare immobile perchè gli altri facessero in fretta a portarlo via.
Era stretto nelle spalle, quasi a non voler sprecare spazio. In quella cassa ci si poteva stare benissimo in due e pagare metà spese sul carro funebre ciascuno. Ha lasciato qualcosa a tutti, prete, suore, parenti e nessuno sapeva nulla di lui, chi più chi meno (intendo i lasciti, non certo quel che si sapeva di lui). Me lo immagino in paradiso ... forse. Si, dev'essere li ... guarda a destra, guarda a sinistra, controlla, mugugna, e poi me lo vedo che prende per le penne qualche angelo e gli chiede chi possa avere così poco criterio da lasciare giorno e notte quell'immensa luce che di là hanno i vivi entrati nella notte della morte.

giovedì 2 dicembre 2010

Gli anziani sono come i bambini, devono tornare a sognare.

Un bambino non ha bisogno di un grande gioco elettronico che faccia tutto da solo e gli lasci solo il compito di guardare. Occorre un gioco povero, attorno al quale il bambino possa metterci del suo per inventare e sognare.
La stessa cosa accade agli anziani lasciati a guardare il televisore. Spesso lo guardano meglio se è spento. Spesso i programmi sono difficili da seguire, complicati, noiosi, servono cose immediate e semplici. Spesso diventa più facile fissare la lucina che indica lo stand by del televisore.
Questa sera ho portato a casa delle lucine intermittenti da albero di Natale. Non avevo voglia mettermi ad addobbare un vero albero che nemmeno saprei dove mettere, così le ho messe attorno al buffet (il mobile). I miei vecchi hanno smesso di guardare in silenzio la tele e si sono messi a guardare le lucine e a commentare. Chissà se con la mente sono tornati col pensiero a Santa Lucia con l'asinello, che da queste parti porta i regali ai bambini (che non giocano ancora al superenalotto) già il 13 di Dicembre?

mercoledì 1 dicembre 2010

badante, famiglia e trade union

Non so perchè, ma ancor più con la morte suicida di Monicelli, si rafforza in me l'inscindibilità di questa triade di soggetti.
Se guardo le parole più usate nei motori di ricerca, attorno al problema "assistenza agli anziani", trovo in testa :
1) vertenza sindacale
2 vertenza sindacale da badante in nero
3) quanto costa una badante
4) costa di più una badante o una casa di riposo
5) come licenziare una badante.

A) La maggior parte di chi ha il problema, cerca di risolverlo nel modo più economico possibile.
B) La maggior parte che lo fa, si trova impantanato in una vertenza sindacale.
C) La maggior parte si trova in mezzo al problema di colpo, senza sapere come scegliere, chi scegliere e come assumere.
D) Facendo di fretta e non avvezzi a fare assunzioni, molti si trovano in casa la persona sbagliata, non sanno gestirla, vogliono disfarsene prima possibile.
E) Pochi si pongono i problemi del vecchio (l'anziano non mangia, non vuole le medicine, non vuole la badante)

Monicelli si è buttato, e ai medici aveva confidato "mi sento solo, depresso e abbandonato", Monicelli non credeva nell'aldilà, se non sbaglio, anche il padre morì suicida.
Quando si è ammalati ci si sente soli. Lo so bene. Anche se si hanno attorno un sacco di persone. Il male è dentro di noi e nessuno può entrare nel nostro corpo a darci una mano. Siamo soli, noi e il nostro male che cerca di trattare la nostra resa. Da vecchi, si è un peso per tutti e sentirsi soli è d'obbligo. A questo punto, come non ci si dovrebbe deprimere?
Arriva lo Stato e gli specializzati a organizzare corsi, adesso tira molto quello per badanti.
In realtà il problema non sta lì.
Se noi pensiamo di campare e diventare abbastanza vecchi, dovremo arrenderci ad avere gli stessi problemi, quindi meglio fare qualcosa da subito, per metterci una pezza, prima che la demenza senile ci renda incapaci ad organizzarci sufficientemente.
Il problema in Italia, non sono le badanti più o meno qualificate  e non sono nemmeno le famiglie che per vari motivi vorrebbero tenersi in casa il proprio vecchio. Il vero problema è che manca un Trade Unions (il buon vecchio sindacato inglese di inizi 800). Manca colui/lei che fa da unione al commercio del lavoro.
Non parlo di un caporale, ma piuttosto di un capace tutore. Una persona che conosca i problemi dell'anziano, si renda presto conto delle esigenze della famiglia, e possa capire le necessità, le capacità e la volontà della lavoratrice di fare realmente la badante. Una figura specializzata ad assistere la famiglia nella scelta della badante e che a casa segua i primi approcci fra famiglia e badante per curare il passaggio di consegne. Una persona che segua l'innamoramento della famiglia con la nuova arrivata. La badante non deve fare il medico, deve solo dare una ragione di vita al vecchio, sorridere un po' e aiutarlo ad aiutarsi. Non va bene nemmeno fare tutto al posto dell'assistito. Non è un atto d'amore ma solo di schiavitù. L'assistito ha bisogno di qualcuno che torni ad insegnargli le cose che faceva da autosufficente. Occorre un corso? No grazie, occorre un tutore come per gli alberi giovani del giardino. Appena il rapporto finisce il rodaggio, il tutore se ne va, ma resta a disposizione. Costerebbe meno ai comuni, dei corsi foraggiati dalla regione, e otterrebbe più risultati per tutti, a partire dallo stato che avrebbe meno lavoro nero in giro.