giovedì 30 settembre 2010

Il padre

E' una storia come tante, né più triste né più strana di altre.
Lady Dana era una mia collega. Abitava in zona Affori, a Milano. I suoi vecchi erano di Varese ma da sempre avevano un appartamento in zona Ticinese. Da lì si faceva prima a prendere l'autostrada per Genova e sgattaiolare al sole ligure. Avevano Alassio nel cuore (se non ricordo male), cominciavano a star bene sul Turchino, ma stavano a Milano per via della figlia, prima la scuola, poi il primo lavoro, il matrimonio, e poi la nipotina da curare.
La nipotina, col tempo si era fatta grande, in tutti i sensi, direi massiccia, e anche il lavoro da nonni era esaurito ... come quello da genitori un sacco di anni prima. In due ci si arrangia sempre e ci si copre a vicenda, soprattutto quando le cose non vanno come devono andare.
La madre era caduta uscendo dalla vasca da bagno. Un femore rotto, a certe età, non ti da scampo e in sei mesi se n'era andata. Il padre non si dava pace. "Litigano sempre per sciocchezze", diceva certi Lunedì Lady Dana, ma quando anche l'alterco viene a mancare, senti solo un gran silenzio dentro e fuori di te.
Ad Affori intanto, c'era in ballo uno dei soliti sfratti, giusto per realizzare moneta con possibilità di comprare a prezzi vantaggiosi per gli inquilini. Un Brambilla che si rispetti, ha gli affari nel sangue oltre la "gran ganassa".
Lady Dana non se la sentiva proprio di prendersi sul gobbo un mutuo quarantennale per una casa a Milano. Uno che lavora tutta la settimana a Milano, rincorrendo mezzi pubblici tutti i santi giorni, vede l'ora che arrivi Sabato e Domenica per mettersi in una tranquilla colonna di migliaia di auto in direzione laghi. Il Lunedì mattino lo si passava ad ascoltare il partito del lago Maggiore contro quelli del lago di Como, gli esclusi parlavano di Milan e Inter.
Il ragionamento era questo:
Ho la casa di mio padre a Milano. Ho una casetta sul lago di Como per il mordi e fuggi settimanale. Ho un casolare alle Eolie per l'estate. Se mi gira, vado ad Alassio dove ho un appartamentino di mio padre in affitto per sei mesi l'anno ad una copia di anziani che vanno là a svernare...
Cosa me lo compro a fare un secondo appartamento a Milano?
Il discorso non faceva una piega.
Nessuno aveva avuto da dire in ufficio.
Così, un giorno, tutta entusiasta arrivò al lavoro con una settantina di quadri da vendere (senza cornice ovvio). Dipinti ad olio su masonite, accatastati contro il muro, come i vecchi libri di scuola che vendono usati ai mercatini di fine estate. Aveva vuotato la soffitta del padre. Mi piangeva il cuore vederli buttati lì in malo modo. Ce n'erano di molto belli, li vendeva a metratura, 10 per i piccoli, 15 per quelli un po' più larghi e 30 per quelli belli grandi. "Sono per pagare la retta del babbo, così si sente attivo, e non di peso sui soldi degli altri" disse. "Ho trovato una sistemazione bellissima, un residence per la terza età. A lui è piaciuta subito, ha la sua stanza, sono solo in due, con bagno privato. Dalla sua parte, ha messo subito una foto con la mamma, con chiodo e martello, anche se hanno detto che sui muri non si può. Sono curati benissimo e poi hanno anche un bel menù vario con servizio in camera, come in un hotel, e poi c'è l'assistenza costante di un medico il Martedì e il Venerdì".
Non so stare zitto, mi lasciai scappare "Ma non è che te li stai vendendo per farti la pelliccia?" ... per farmi perdonare ne presi due, o forse tre (di quadri intendo). Di certo uno grande da 30. Non potevi farci un investimento (il padre non sarebbe mai diventato una giovane promessa), si trattava solo di prendere a buon mercato dei quadri che avresti anche potuto trovare al supermercato, però quelli erano unici. Si capiva che il padre, da sempre, era stato uno tutto o niente. Non c'erano molte persone nei quadri, e non c'erano primavere o autunni, solo giorno pieno o notte fonda, solo estate torrida o inverno con mezzo metro di neve. Non aveva le mezze stagioni, non era uomo da compromessi, lo si vedeva in tutti quei quadri, mai troppo popolati nemmeno nelle pose estive, (massimo una o due persone).
Tutti i Lunedì erano caratterizzati da temi edili. Il bagno, il bidet Richard Ginori, le rubinetterie Mamoli, le tende Arquati, le persiane in PVC, gli interruttori BiTicino ... c'era da farsi una cultura da geometra.
Un Venerdì aveva chiuso il computer con una esclamazione"Finalmente domani si inaugura la casa, facciamo festa con gli amici e portiamo anche il babbo". Il Lunedì successivo non si fece viva, e nemmeno i giorni a seguire. Poi qualcuno portò il Corrierone, e leggemmo che il padre, il Sabato sera, si era buttato dalla finestra del residence. Passammo tutti a fare le condoglianze due settimane dopo, al suo rientro al lavoro.
Lady Dana ringraziò tutti, e in uno sfogo liberatorio, esternò la domanda alla quale non aveva saputo dare risposta: "E pensare che per tutto il giorno era stato così entusiasta per come avevamo sistemato casa"
Il padre era un grafico pubblicitario e ci aveva messo l'anima in quel suo ultimo spot.

mercoledì 29 settembre 2010

Badante - RSA (1 a 0). Golazzo di Casamia

Non si può scegliere tra una bicicletta e un frullatore, sono due cose troppo diverse, che nemmeno possono essere considerate concorrenti.
"Libertà e risparmio tutto in uno" è la pubblicità della RSA (ospizio, casa di cura e altre strutture del genere)
"Vita e dedizione" è il motto lungo la strada  con la badante.
Se pesiamo il denaro, un ospizio scelto per tempo è una sistemazione sempre dignitosa e sufficientemente strutturata  alle necessità richieste. Si fa domanda nei tre o quattro ospizi della zona e si aspetta di entrare nella Stop Pen (fine delle pene ... per noi). Una parte la paga la regione (se si è sufficientemente poveri e il vecchio trova sempre modo di esserlo), ci può sempre scappare un assegno di accompagnamento da oltre 400 Euro se il vecchio oltre ad essere povero è anche abbastanza vecchio e non autosufficiente.
Non c'è paragone. L'RSA costa meno, e il vecchio può pagarsela con la sua pensione e pescando di tanto in tanto nei risparmi sotto il materasso. L'ospizio ha qualche infermiere, qualche inserviente, qualche medico, qualche animatore, c'è tutto per finire bene i propri giorni. E' proprio questo il problema. Quello è un ergastolo senza possibile grazia. Di li, si esce solo morti e il vecchio lo sa benissimo ed è l'unico a non capirne l'utilità.
L'ospizio non si ammala, non va in ferie, non chiede la tredicesima, lavora anche quando non ci siamo o andiamo in ferie e soprattutto lavora tutti i sabati e tutte le domeniche, a natale, Pasqua e Capodanno. Non prende una liquidazione (il TFR) il giorno che il vecchio fa i capricci e finisce al cimitero. E' organizzatissimo per i funerali e non chiede le spese di rimpatrio, quasi mai è clandestino.
La badante? Ma perchè vince allora? Perchè fa gol Casamia.
Ai vecchi piace tanto quella canzone di Gigliola Cinquetti che se non ricordo male fa ... "E qui comando io, e questa è casa mia, ogni dì voglio sapere chi viene e chi va ..."

La religione

Basti pensare alle divergenze che ci sarebbero in fatto di cure tra un cristiano e un testimone di Geova.
Noi siamo nel futuro, con gadget di tutti i tipi e che ci fanno essere onnipresenti, ma abbiamo tutti le nostre singole e diverse religioni sopite fra le nuvole con le stesse regole, gli stessi riti, le stesse gioie e paure radicate nei millenni del passato. Nulla muta meno di una religione. Un anziano ha le sue radici, un lavoratore, una badante, un clandestino, un rispettabile onorevole anche. L'anziano non ha più voglia di cambiare treni in corsa, gli danno fastidio e teme il colore diverso delle scatole dei medicinali. Aborrisce i generici e gli equivalenti, figurarsi quanto può insinuarsi la contrarietà e il sospetta trovandosi in casa una religione e/o una cultura diversa. La religione è cultura, abitudini alimentari, galateo e regole mediche e tutto ciò che poteva aiutare a vivere dei pastori o contadini di cinquemila anni fa che non potevano e non volevano capire ma potevano ubbidire per la continuità della tribù. Non credo di essere razzista, ma inevitabilmente, quando faccio confronti, valutazioni, mi rendo conto di diventarlo. Il diverso, mette sempre ansia e paura e ci vuole tempo per superare questo ostacolo e collegarsi all'animo delle persone. Per questo lavoro la religione, le feste, le usanze e le abitudini alimentari diverse certo non aiutano. Se il vecchio è ateo e trova un religioso o viceversa, difficilmente potranno sedersi alla stessa tavola e discutere amabilmente di vita senza tirare in ballo il fine verso si sta andando.

Non ne posso più della badante

Quella che doveva essere una soluzione è sempre stata un problema.
Uno sceglie con tanti criteri, ha tanti timori, ma alla fine i problemi sono sempre altri.
La badante ha una sua testa (anche la più "apparentemente" remissiva).
Mi viene alla mente le interviste che facevano ai russi nel periodo della Perestroika. Nessuno voleva la liberta, nessuno sapeva gestirla, la gente era per strada senza un proprio lavoro, senza sapere che fare e delle volte annegava nell'alcool.
Prendere un popolo da sempre sottomesso ma al tempo stesso organizzato, inquadrato, mediamente gestito nei suoi bisogni essenziali e dargli di colpo la libertà, è come prendere un animale domestico da cortile e portarlo a vivere nella foresta, o soccombe o diventa aggressivo.
Così è quando si assume una badante di primo pelo, appena arrivata in Italia, magari da un paese dove la donna vale quanto una pecora.
All'inizio è remissiva, succube, smarrita, poi, man mano che la presa di coscienza della propria libertà cresce e con essa i soldi in banca, aumenta la consapevolezza del potersi gestire da sola e gestire gli altri, datore di lavoro compreso.
Oggi sono succube di una tiranna. Sono in regola con tutto. All'inizio bastavano due parole e tutto filava via liscio, adesso devo lasciare solo commissioni scritte, compreso elenco delle mansioni se conformi al contratto. Non ho più una che credevo di famiglia ma un legionario che mi da battaglia. E' persino diventata più alta e gira in casa solo con abiti firmati. Non so fare l'imprenditore. Sapevo fare volontariato e mi ritrovo a gestire una vertenza sindacale perenne e fantasiosa, con le forme di disobbedienza passiva più disparate. Sono alle strette RSA o robot?

martedì 28 settembre 2010

Quando il CUD c'è che succede?

Per il datore di lavoro non succede nulla a meno che non possa detrarre questa spesa dalla sua denuncia dei redditi e in questo caso la porterà in detrazione alla pensione e ai redditi che ha.
Per il lavoratore il Cud non c'è, non può esserci. C'è solo la dichiarazione sostitutiva del CUD, un foglio con i dati del datore di lavoro, del lavoratore e la cifra percepita nell'anno, somma delle mensilità ricevute.
Ma poi con quella o senza quella che si fa? Si va in un CAF (è un piccolo ufficio che ogni sindacato ha).
Li fanno un po' di conti, e si fanno pagare generalmente in base al reddito denunciato (gli Euro che si sono presi durante l'anno).
Alla fine compilano un foglio (solo se necessario) ma anche se la cifra è inferiore a 8000 euro annui, troveranno sempre una tassa sull'immondizia o sull'aria da versare al comune di residenza. 50 o magari 100 Euro (una volta per tutto quell'anno) da pagare al comune, più il compenso per il loro calcolo, la carta e l'inchiostro ecc. ecc. e se ne vanno altri 50 Euro.
Questi sono a carico totale del lavoratore (la badante o il badante).
Con questo foglio si va alla Posta e loro sanno benissimo cosa fare cioè far pagare. Rilasciano una bella ricevuta con tanto di timbro e per un anno ci si sente sollevati e forse anche in regola. Forse perchè gli adempimenti per permessi e residenze non finiscono mai.

Chi paga il TFR?

Dovrebbe essere ovvio, non lo stato non la badante.
Il Trattamento di Fine Rapporto lo paga chi ha finito di usufruire il servizio, chi ha consumato quel rapporto. Questo è un lavoro però, che si esaurisce solitamente con il fallimento per morte dell'azienda. Non c'è niente da fare, gli eredi dovranno pagare fino all'ultimo centesimo in vece del defunto. E se non c'è eredità? Il defunto ha fatto male a prendersi una badante e ad inguaiare i suoi parenti, che lo ricorderanno per sempre come colui che lasciò da pagare il conto alla rumena (o alla di lei nazionalità).
Il TFR è un bel mesetto buono ogni anno di anzianità (o frazione di esso se il vecchio non è puntuale morendo con le scadenze in atto). Cifra che nessun ospizio chiederebbe anche se un cesto di cioccolatini e i ringraziamenti di rito sul necrologio non si negano nemmeno a dei macellai.
La banca fa anche trasferimenti su banche estere o paradisi fiscali. La badante gongola.

Dove ammalarsi?

E' una scelta consapevole.
La badante può ammalarsi, come tutti. Delle volte si ammala volontariamente, altre involontariamente, certe volte si lascia vincere con soddisfazione dai batteri per un po', spesso lo stress la fa distratta e si fa male.
Dove può ammalarsi?
Ovvio! In cielo, in terra e in ogni luogo, compreso il posto delle ferie e in casa del vecchio da assistere. Se la badante è convivente, ha diritto a restare in casa del vecchio che assiste, e se può si paga una badante a ore tutta per se, sempre che il vecchio la lasci entrare. Prestare soccorso è un dovere, ometterlo è un reato, anche per un vecchio ragionevolmente incazzato.
L'RSA, il ricovero per anziani, l'ospizio, il cimitero, il canile ecc. non si ammalano mai un giorno (massimo fanno uno sciopero responsabile) e di questo bisogna tenerne conto prima dell'assunzione.
I contratti nazionali dicono cose diverse, anche se lievemente, ma nemmeno troppo. Come dicono? Si ce n'è più di uno. E' come la Fiat che sceglie di tirarsi fuori da Confindustria e così il contratto dei metalmeccanici non ha più valore per essa, perchè non sottoscritto da ambo le parti o le rappresentanze del vecchio e della badante che manco sanno di essere e da chi rappresentati.
Dove sono andato (in più posti, comprese sedi sindacali) mi hanno ripetuto tutti la stessa cosa, per i primi 3 giorni 50% della paga, poi si torna al 100% . Mi hanno spiegato che è un deterrente per evitare che la badante si ammali di mal di Domenica e salti sistematicamente il Lunedì.
Però quel 50% lo paga il datore di lavoro ... ma anche il successivo 100%, perchè salvo diversamente approntato, la badante non ha cassa malattia.
La badante può ammalarsi per un numero di giorni dipendente dalla sua anzianità di lavoro presso lo stesso datore di lavoro, poi, o muore o resta senza stipendio. Adesso si sta facendo qualcosa, e le varie sigle sindacali hanno messo in piedi un'assicurazione nazional-popolare (sembra di essere in America). L'assicurazione paga al posto del datore di lavoro esclusi i primi tre giorni (sempre a carico del vecchio già malandato di malattie sue ma che deve prendersi carico anche di quelle della persona che lo dovrebbe curare). Sanità a pezzi. Deve essere di base un'assicurazione che fa RC auto, c'è la franchigia, se la botta è piccola ma frequente l'assicurazione non paga.  

CUD cos'è?

CUD sta per: Certificato Unico Dipendente.

Chi lo emette, chi lo scrive, chi lo fa?
Normalmente lo compila il datore di lavoro per il quale il dipendente ha lavorato l'anno precedente. Il CUD è annuale, ogni anno un CUD per ogni datore di lavoro per il quale un bisognoso di stipendio si trova a lavorare.
Ci possono essere più CUD?
Se il dipendente, ogni tre mesi, cambia lavoro, e in un anno ha lavorato per 4 datori di lavoro diversi, avrà alla fine di quell'anno 4 CUD.
Cosa c'è scritto sul CUD?
Tutti i redditi (gli Euro) percepiti dal dipendente nell'anno precedente alla sua compilazione (se i redditi sono del 2010 il CUD verrà consegnato al lavoratore nei primi mesi del 2011) , nonchè (quindi anche) le varie trattenute fiscali, previdenziali ecc. ecc..
E' qui che casca l'asino e anche la badante.
Il datore di lavoro (il vecchio, o un suo parente stretto per sua disgrazia) essendo persona fisica e non una ditta artigianale o peggio una rivendita industriale di panini, pizzette, santini e quant'altro, non può essere sostituto d'imposta (sostituirsi cioè alla lavoratrice, per pagare le tasse, le misconosciute imposte che stanno alla finestra pronte a taglieggiare ogni pur minimo movimento di denaro).
Questo vuol dire che pur essendo la badante una dipendente, è come (molto approssimativamente) se fosse una libero professionista che emette fattura.
Tutti i soldi (gli Euro) che percepisce la badante, sono LORDI, cioè sporchi delle tasse che vanno tolte e date allo stato per rendere netto lo stipendio. Lo stato è come Omino bianco, toglie il lordo e se lo porta via in qualche discarica, lasciando in mano alla badante un pugno di mosche pulite. Ogni società civile ha i suoi pizzi e i suoi pizzaioli. Questo stato non c'è mai, ma quando gli servi lo devi anche pagare.
Azz! Sembra una truffa. La badante crede di aver lavorato un anno e di aver percepito (per esempio, per il livello CS, convivente con un non autosufficiente da badare, 885,10 Euro netti, e in fase di denuncia scopre che quelli erano lordissimissimissimi. Ma che tiro bischero è? In effetti non si preoccupano in molti a dirlo. Per il vecchio sono tanti, per la badante sono pochi, per chi gestisce il contratto, meglio non spiegare tutte le cose, altrimenti il rischio è che si litighi prima di fare il contratto e quindi addio soldi per l'assistenza di supporto ai conti dei due.
E bene sempre tenere inoltre presente, che nella maggioranza dei casi, chi tiene conto di "buste paga", bollettini Inps, assunzione, comunicazioni a comune, SUI, PS e tutti gli interessati che fanno di tutto per farsi coinvolgere percependo compensi, è il sindacato del vecchio pensionato. L'acclamatissimo "Patronato", non tutela il lavoratore (la badante) ma ovviamente il suo cliente (l'assistito pensionato, nonchè ex lavoratore).
Lo stato però è un buon soggetto, un Arsenio Lupin, quasi un gentile galantuomo, si mette una mano al cuore e per i primo 8000 Euro nulla chiede, ma per l'eccedenza sforbicia il suo bel 23%.
Ma il CUD allora c'è o non c'è?
Non c'è. E' solo la somma delle singole paghe e basta.
Lo si chiama "Dichiarazione sostitutiva del CUD" ma potrebbe anche chiamarsi "Editto sostitutivo del CAS" e sarebbe lo stesso. Non è come un farmaco generico che è equivalente (circa) all'originale brevettato.
Questo è solo un promemoria che facilita il lavoro del CAF. Contiene la somma delle paghe ed evita a tutti di ricordarsi quante ricevute di pagamento si sono beccate nell'anno e soprattutto dove le si è ficcate l'ultima volta che si sono messi i pantaloni in lavatrice e sono usciti tutti dei gomitolini che sembravano carta.
Il foglio sostitutivo del CUD e così compilato.

Il datore di lavoro, sig. Pannoloni Pretenziosi di Cremona Codice Fiscale 1000cipeciop
dichiara di aver corrisposto nell'anno 2010
Euro 1000,  per 6 mesi di lavoro, dal primo del mese di, all'ultimo del mese di.
alla signora Misonstufu Delaurà di Ortebello Codice Fiscale Cescu3000
Saluti stop.

lunedì 27 settembre 2010

T.F.R. e altre cose sul licenziamento

Ogni volta che finisce un matrimonio (o un lavoro) ci sono delle complicanze. Il TFR è solo uno dei tanti mal di pancia che fanno da corteo alla fine del rapporto fra badante e vecchio.
Il T.F.R. è quello che economicamente pesa di più, ma vanno tenute in considerazione altre cose, anche se le fa tutte generalmente quel qualcuno che abbiamo delegato a tenerci le tante carte.

1) Preavviso di fine rapporto 
Con 25 ore o più la settimana e fino a 5 anni di anzianità, bisogna avvertire la badante 15 giorni prima delle nostre cattive intenzioni. Per contro la badante deve dircelo sette giorni e mezzo prima. Oltre 5 anni i tempi raddoppiano per entrambe le parti. Se il vecchio ci resiste 5 anni e un giorno è un altro mese di stipendio che se ne va (30 giorni) e non possiamo tenercela a carico nemmeno di colombina DeLonghi, perchè il datore di lavoro è dipartito (morto stacchito).
Se invece le ore lavorate sono meno di 25, fino a due anni di anzianità il preavviso è di 8 giorni, oltre 2 anni sale a 15 giorni.

2) Alloggio.
Non è che se il vecchio va al cimitero la badante va per strada. Per sicurezza potrebbe anche non seguire il feretro nel timore la porta resti chiusa da fuori. Fino ad un anno te la devi tenere in casa 30 giorni perchè si trovi una sistemazione. Oltre un anno di anzianità di lavoro, i giorni raddoppiano.
E' ovvio che i giorni sono di calendario e quindi feste, compleanni, baldorie con gli amici, feste di laurea, malattia ecc. fanno comunque presenza sul suolo.

3) Licenziare non è come mettere in tavola il due di picche a briscola con il banco a denari.
Ci sono 24 ore di tempo per darne conoscenza all'Inps/Inail a mezzo fax.
24 ore per dirlo al commissariato di P.S. di zona (vale il timbro della posta sulla raccomandata).
5 giorni per comunicarlo alla sezione circoscrizionale per l'impiego (SCI).
Va detto anche all'anagrafe del comune, che la badante convivente (se era convivente) ha fatto le valige e non sta più da noi (i vigili vogliono sempre sapere tutto di tutti).
10 giorni per versare tutti i contributi Inps dovuti per l'ultimo periodo di lavoro. Attenzione ad indicare la data esatta di cessazione, altrimenti quelli continuano a chiedere.
30 giorni per confessare al parroco tutti i santini tirati al vecchio per aver assunto una badante e far dire la prima messa in trigesimo della morte e mettersi in pace col defunto.

I lavori non finiscono mai, le rogne pure.
Ricordarsi di saldare il conto con la parrocchia, il fiorista e le pompe funebri.

fine del lavoro per giusta causa

Arriva la morte, ma per chì? Comunque sia, che muoia il datore di lavoro o la badante, la legge prevede che in questo caso, il rapporto di lavoro cessa "per giusta causa".
Questo è un lavoro che è precariamente fisso o saldamente vacillante. L'oggetto della lavorazione è solitamente molto precario in questa vita, e la badante, ha come missione (sua personale e dei parenti) quella di salvaguardargli la vita, se non anche la veglia e la parola. Perderebbe il lavoro, anche se talvolta potrebbe goderne, ma allora tanto varrebbe licenziarsi con adeguato preavviso.
Se muore il datore di lavoro i familiari sono tenuti a pagare oltre al funerale e altre rogne accessorie, anche tutti gli emolumenti (gli Euro) alla badante sia che ereditino o no. In pratica, uno potrebbe anche non sapere che sua suocera è senza grana e che si è presa una badante, ma c'è la possibilità che gli restino nel gobbo soldi da pagare. Sempre meglio vigilare anche sui vecchi e cari zii.
Cosa da non sottovalutare, poichè la morte arriva sempre improvvisa anche se ampiamente prevista, va corrisposta alla badante l'indennità sostitutiva di preavvisato licenziamento.
Quando uno dei due muore (badante o datore di lavoro è un divorzio a tutti gli effetti). Devo approfondirlo, ma se la badante decidesse di tornare a casa (in Perù per esempio) per restarci gli andrebbe corrisposto il corrispettivo per il biglietto del viaggio di rientro in patria.
Se a morire fosse la badante, cosa non del tutto da escludere, capitando alle dipendenze di un nerboruto (uno che abitualmente fa wrestling a tutte le ore del giorno) malato di Alzheimer la cosa diventerebbe notevolmente più semplice. Innanzi tutto non si perdonerebbe alla badante di non aver dato il dovuto preavviso, tuttavia valendo la regola che anche in vita la badante può rinunciare in tronco (con un colpo di testa) al lavoro  "per giusta causa" senza perdere l'indennità di preavviso, si dovrà garantire ai suoi eredi tutti gli emolumenti (la paga) compreso il preavviso.
Inutile farsi delle illusioni, la morte è sempre una tragedia, basti pensare al TFR da corrispondere alla badante. Dieci anni di lavoro e ti vanno via 10 mila euro come ridere. Lacrime sul bagnato. 

domenica 26 settembre 2010

Fare la badante è un lavoro e tante altre cose ...

Chi andrebbe in casa d'altri a patire le pene del carcere solo per quella misera paga sancita dal contratto nazionale?
Nessuno, nessuna a meno di un valido motivo.
Fare la badante è un lavoro, con un datore di lavoro spesso esigente, sempre presente, sempre con il fiato sul collo (quando non è necessariamente il contrario).
Innanzi tutto, chi viene da fuori, da molto fuori, ha bisogno di un indirizzo, di un posto dove dormire, per non essere un/una clandestino/a.
Essere un clandestino non è una condizione poi così male, ma l'inverno è lungo e il freddo si fa sentire. Non sempre si mangia lontane/i da casa. Fare la badante non è la soluzione ma una discreta condizione. Un punto di partenza per una vita futura. Fare la badante vuol dire contare su un tetto sicuro, un indirizzo (si può anche chiedere la residenza presso il datore di lavoro) e non avere più strozzini che ti affittano un sottoscala a 800 euro mese.
Si mangia. Chi fa la badante, mangia e cucina quasi sempre piatti di suo gradimento. Il datore di lavoro è un pò costretto ad adeguarsi.
Se la cucina d'origine è un po' diversa nel frigorifero ci saranno sicuramente piatti pronti (solo da scaldare) perchè il datore di lavoro possa sentirsi ancora parte del suo vecchio buon ristorante italiano.
Non è il migliore dei lavori, si può sempre decidere di mollarlo per qualcosa di migliore ma si può anche avere molto più tempo di quello garantito dal contratto. Ci si può fare una cultura imparare qualcosa. Porre le basi per un proprio futuro più dignitoso.
Fare la badante vuol dire avere, luce, gas, riscaldamento, acqua, lavatrice e detersivi, una cucina e un frigorifero solitamente abbastanza pieno ed altri gadget, come televisione, giornali, telefono e perchè no magari anche l'ADSL ASSOLUTAMENTE GRATIS. Poi c'è la paga da mandare alla famiglia e da spendere il Sabato al mercato e alla Domenica in giro.
Fondamentalmente fare la badante è un lavoro che può essere anche sottopagato ma che ha tanti benefit non del tutto trascurabili.
Porca miseria, quella che lavora dal mio vecchio, ha parlato poco meno di 10 minuti con il Marocco, usando il mio cellulare (lasciato imprudentemente sul tavolo) per la modica cifra di 25 Euro in un colpo solo.

i migliori amici della badante

No! Non intendo quelli che potrebbe portarsi in casa, intendo quelli che ci sono già in casa.
Potremmo fare mille conti e scoprire che l'RSA costa mediamente 100 Euro in più al mese. Rifarli dopo aver considerato tutto (ferie, malattia, bollettini Inps, spese per la busta paga, documenti e altre scocciature) e scoprire che la badante, fin dei conti costa solo un po' di più. Potremmo assumerla e scoprire che la nostra vita non è più un inferno come prima, ma è un inferno con un po' di giorni di ferie. La badante non c'è il Sabato e la Domenica e li sono 104 giorni di "lavoro" anno che dovremo fare noi (certamente non si possono paragonare a qualche visitina rapida al mese in un ospizio) alla lunga pesano. Ci sono le ferie, un bel 26 giorni e poi ci sono i permessi e la badante potrebbe ammalarsi, anche se non gli conviene, perchè stranamente, la badante non ha un'assicurazione contro le malattie come tutti i lavoratori. Per pochi giorni paga il datore di lavoro e poi più nulla.
AAAaaaaaaaaaahhh!!! Gli amici me n'ero dimenticato. Io mi dimentico ma il mio portafogli no.
La badante adora e conversa amabilmente con loro per alcune ore al giorno. Il frigotelefonino che invenzione!
Finchè nessuno lo venderà in un supermercato, la badante userà telefono e frigorifero distintamente ma anche contemporaneamente. Ovviamente il frigor è quello di casa e il telefonino pure, per restare in contatto con i parenti lontani o le amiche vicine, una scusa adatta e buona, si trova sempre. La badante può non ricordarsi come far partire la lavatrice ma come cannibalizzare il frigorifero e utilizzare tutte le funzioni del cordless in quello è un tutor.

meglio RSA o badante

Meglio per chi? La domanda sorge spontanea, direbbe il dott. Lubrano.
Per la gestione dell'eredità e delle spese è mille volte meglio l'RSA.
Per la società, lo stato, per tutti gli altri che devono concorrere alle spese di sussistenza va da se che la badante costa meno. Costa meno alla società, anche se il vecchio percepisce pensione, ... purchè minima anzi forse no. Se la pensione è medio alta va da se che la badante costa meno. Come costa meno? Che differenza fa?
Già! A conti fatti con lungimiranza, una badante non costa mai meno a nessuno, inoltre, cosa non da poco e non da sottovalutare, l'RSA non di ammala mai e  non va in ferie. Le probabilità di sopravvivenza con la miglior RSA possibile e la peggior badante è paragonabile alla probabilità di vita sulla banchisa dell' Antartide e la bella stagione sulla riviera romagnola.
La differenza la fa l'ambiente, la casa, gli oggetti familiari, il senso infinito di continuità della vita.
Un vecchio a casa resiste e pretende, all'ospizio cede le armi e comincia a pensare come morire in fretta, anche se ai parenti sorride estraneo alle loro presenze. Mi viene alla mente un'osservazione di Konrad Lorenz. Devo aver letto questa storiella ne "L'anello di re Salomone", ma potrebbe essere più significativo anche solo il titolo di un altro suo libro "L'aggressività" intesacome "pulsione combattiva fra individui della stessa specie".
Il vecchio in casa sua comanda, è padrone, è aggressivo. L'ospizio lo smonta prima di tutto nella certezza di essere sul proprio territorio, dentro il proprio castello, dove tutto è dovuto, niente va negato e le sue critiche sono sassolini senza scarpe. Quel che è in testa è sulla lingua, sempre più tagliente, tanto non c'è niente da perdere.
Konrad, racconta di due pesci rossi nello stesso acquario con due piccole grotte alle estremità. I pesci lottano perennemente per la presa del territorio al pari di due vecchi, di due re, due avversari politici nello stesso partito, impiegati nello stesso ufficio, amanti della stessa donna (la propria vita e il proprio stato).
I pesci si rincorrono in continuazione e l'uno insegue l'altro fino alla grotta nemica. Man mano che un pesce si avvicina alla grotta dell'avversario diminuisce velocità e aggressività per perderla del tutto e diventare egli stesso inseguito fino a casa sua e così nei secoli, finchè il mangime ne annienta uno.
Il vecchio non sfugge a questa regola e in casa sua è aggressivo almeno quanto in ospizio medita di morire.
L'ospizio è la lavatrice migliore per la propria coscienza. Si parcheggia il vecchio in attesa che lui mentalmente metta in atto il lento suicidio di ogni sua cellula.
Il dilemma al fine potrebbe essere, ha più diritto il vecchio a farsi servire o noi a morire nella sua morsa? E' la lotta tra annegante e salvatore. Il rischio che entrambi anneghino è estremamente alto. Il problema del salvatore è che quasi mai è preparato psicologicamente a salvare anche se ritiene di saper nuotare.
Io preferisco gli esquimesi. Là, la vita è talmente dura che badare anche ad un vecchio vorrebbe dire la morte di tutti. Il vecchio, quando sente arrivare il suo momento, esce di notte e va dove solo i vecchi sanno.

giovedì 23 settembre 2010

Dove dorme la badante?

Se è convivente (altrimenti che senso avrebbe la domanda?), dorme presso l'anziano che assiste (che quasi sempre è anche datore di lavoro). La badante ha diritto ad una sistemazione tutta sua, cioè una camera di suo esclusivo utilizzo.
Il problema è:
"ma avranno tutti questa possibilità di assecondare i bisogni della badante e di ottemperare alla legge?"
Se l'assistito vive da tanto tempo in quella casa, magari piccola, in edificio datato, e magari in città, c'è la possibilità che la cameretta dei figli e quella degli ospiti non sia mai esistita, quindi niente camera per la badante. Non credo verrà mai un vigile a controllare o qualcuno del servizio igiene. Normalmente credo si cerchi di sistemare capra e cavoli amari cotto lo stesso tetto.
Di fatto è una convivenza, quindi all'atto dell'assunzione, va fatta una dichiarazione di ospitalità che va consegnata nel proprio comune e allo sportello unico dell'immigrazione che è parte integrante della prefettura. Una raccomandata con ricevuta di ritorno, da conservare gelosamente, va benissimo. Se non c'è documento che attesta la denuncia di ospitalità, si passa anche per commercianti di immigrati.
Un vecchio che ha bisogno di assistenza deve cominciare a preoccuparsi di dare assistenza legale a se e alla badante ... sempre che voglia tenersi in regola. Coi tempi che corrono, se rubi miliardi ti fanno un processo che dura un ventennio (almeno fino al tempo della prescrizione della colpa). Se vai a fare il medico in ospedale e sei un muratore, ti danno massimo 200 euro di multa e due mesi con la condizionale (cioè nulla) .
Se sei un vecchio devi metterti in trincea contro tutti, primo fra tutti chi ti da le pastiglie. Fare il vecchio è difficile e tutti cercano di fartela pagare (o almeno questa è la sensazione). C'è il rischi di beccarsi l'ergastolo e finire in un carcere dove non hanno nemmeno i pannoloni.

lunedì 20 settembre 2010

badante giorno e notte, va bene, ma quanto costa?

La paga di una badante di giorno, vale dai 572,71 ai 1093,36 euro mese
La paga di notte vale dagli 898,12 ai 1257,37 euro mese.
Notte e giorno assieme ci riesce solo superwoman.
Se di notte alla badante viene richiesta solo la presenza, la paga scende 601,36.
Ci sono tante varianti (anziano autosufficiente o non) e livelli (quelli ogni ufficio sindacale) sa spiegarli bene.
Vanno aggiunti i giorni di ferie, due ore di libertà provvisoria ogni giorno e metà Sabato e la Domenica liberi. Poi c'è la tredicesima (un'altra mensilità a Natale anche se la badante è buddista o atea), le feste tutte italiane o paesane da pagare, il TFR da pagare al licenziamento e qualcuno che si preoccupi di fare busta paga e ogni tre mesi un bollettino all'INPS (300-700 Euro)
Bisogna tener conto che chi fa le paghe costa mediamente almeno 150 Euro all'anno (ogni sindacato ha il suo "Ufficio Badanti" attrezzato per farlo).
In realtà anche nella regola l'accordo è privato, il lavoro di badante è il più nero e sommerso che esista. Chi controlla in una casa mi piacerebbe saperlo, controllano a malapena nelle aziende e dietro denuncia. Ecco ... la denuncia. La badante potrebbe sporgere denuncia (possibile ma improbabile), se il posto è buono e ben pagato o se in zona altri posti di lavoro non ce ne sono non andrà mai a perdersi quel lavoro.
Già perchè questo lavoro è da extracomunitarie soprattutto, loro passano da soggiornanti a clandestine in un batter d'ali.
"Chi meno paga più paga", nonostante tutto questa regola vale soprattutto qui. La fiducia deve diventare reciproca e la paga equa.
Ho sentito dire di persone che pagano 25 ore minime alla settimana e il resto in nero.
Calma io sono in regola con tutto e per tutto, livello CS assistenza diurna convivente.
Ogni anno ci sono poi 40 ore da dedicare a corsi di aggiornamento retribuiti, per non parlare della stanza personale che la badante deve avere e del vitto (quello non si può misurare).

corsi per badanti

Ne ho visto qualcuno ...
non ce ne sono molti, eppure la popolazione italiana invecchia e se non si vorrà asserragliare sempre più vecchi nelle RSA (negli ospizi) bisognerà che le istituzioni e i nostri politici ne tengano conto.
Una RSA è una fabbrica che ha sempre lavoro e che aumenta sempre più il suo fatturato per vari motivi. Ce n'è qualcuna vicino a voi? Certamente l'avranno ristrutturata e allargata recentemente. Le RSA sono utili a tutti e a mio parere sono un perfetto limitatore dell'età pensionata. Anche nella migliore RSA il vecchio si chiede: "Cosa ci faccio io qui? Cosa aspetto? Chi mi aspetta? Cosa ho da chiedere alla vita". Un vecchio in termini economici vale (per un ospizio) ma c'è un notevole sovrapproduzione di vecchi quindi nessuna paura se qualcuno viene a mancare. Bisogna far contenti tutti. Se un vecchio muore lo stato è contento. le istituzioni smettono di corrispondergli una pensione e noi paghiamo meno tasse. Non è una lotta di classe ma di classi, diciamo dal 1945 in giù. Del resto, se si apre un giornale e un 50enne ha un incidente d'auto lo si cataloga già come "un anziano esce di strada e coinvolge due veicoli ai lati della carreggiata...".
Gestire ospizio è un'arte. Bisogna accontentare i parenti, lo stato, e i raccomandati e se proprio è necessario anche il vecchio secondo disponibilità.
I parenti vogliono un posto pulito e sano dove il vecchio possa morire in modo decoroso per lui e per la loro coscienza.
Lo stato vuole un posto sobrio dove si curi con discrezione e senza un accanimento esageratoun peso per le casse pubbliche. Parliamoci chiaro, prima muore e prima si chiude la pratica in sospeso, facciamogli un processo breve e una condanna non veloce ma nemmeno troppo estenuante.
I raccomandati aspettano e può anche essere che si facciano man forte di cesti dono per liberarsi prima possibile di un inquilino che occupa un'abitazione che potrebbe essere agevolmente occupata, venduta, ereditata, trasformata.
L'ospizio cerca di catalizzare l'attenzione del vecchio sui cartelli delle postmortem promises (e non sto parlando del quintetto inglese). Un bravo vecchio lascia le sue sostanze ad altri vecchi. perchè poi? E' una catena di sant'Antonio, senso civico?
Mi viene alla mente una struttura ospedaliera che chiede il 5 per mille per la ricerca, e una volta scoperto qualcosa lo passa al braccio esterno di se stessa per farci quattrini.
Dimenticavo il tema del post.
Corsi per badanti ne ho visti, sono sfortunato per natura servivano solo a convogliare soldi delle istituzioni su enti amici (i soliti raccomandati) per distribuire a vario titolo emolumenti impossibili a improvvisati insegnanti.
A me è successo anche questo. Istruire delle badanti non è sempre un fine ma una opportunità di lavoro per compagni o amici di infanzia o di varie merende.

badante fa rima con usurante

La badante apparentemente non ha commesso alcun reato, ma è una carcerata stipendiata. Ha la sua ora d'aria (due ore al giorno) e poi torna in cella. Come lavoro non è nemmeno un gran che. Si lava, si stira, si fa da mangiare, si fa la polvere e i pavimenti ... e questo è già un lavoro, anche se questo è solo il contorno del lavoro vero. Badare vuol dire tenere d'occhio una persona, farle un po' da tutore, curandone i suoi bisogni reali. I vecchi si inventano un sacco di esigenze accessorie.
I vecchi sono vecchi sotto tutti gli aspetti. Ritengono si debba a loro un congruo licenziamento per abbandonare la vita, nelle RSA questo lo sanno benissimo ed agevolano, del resto per quelli che ci lavorano ovviamente è prima di tutto un lavoro.
Un vecchio è già un vecchio per tutti (primo fra tutti i medici che te lo spiegano) e per questo il vecchio sta all'erta. Un vecchio sa di essere un peso ma non ci sta a mollare senza oscar alla carriera. Il mondo gli è dovuto. Un vecchio pretende servigi e dedizione da chiunque gli stia attorno come l'annegante annaspa alla ricerca di una mano da tirare sott'acqua per risalire in superficie verso la vita incurante della sorte del suo salvatore.
La badante deve in continuazione salvare il vecchio. Se lo molla perde il lavoro, se resiste prima o poi sclera.
Questo umanamente va tenuto in giusto conto alla fine del mese quando si paga.

domenica 19 settembre 2010

La festa del salame e delle badanti

Cremona 16-19 Settembre - Festa del salame.
Ma cos'è? Non so, non mi piace. In piazza del duomo ci sono "banchetti" dove si può "degustare" un panino duro come un sasso, con del salame (sembra buono, non si sente molto il sapore, il pane è tanto, il salame due fettine fini forse una piegata in due). Gratis non si può pretendere di più. Il giornale locale definisce "furbi" quelli che fanno il secondo giro del panino, ieri ho fatto tre giri, oggi (Domenica) uno solo. Ho l'impressione che chi mangia il panino non compri il salame, ma un ruolo glielo si deve pur dare a questi "furbi" e io il mio ruolo di comparsa l'ho interpretato. Se tanta gente mangia il panino, da l'impressione che il salame sia buono, e altri comprano.
Non c'è altro, anzi c'è un mercatino della roba vecchia, ma mai come quello che ho visto a Gambettola dalle parti di Cesena. La cosa più folle è quella di aver portato un pezzo della festa in un ipermercato fuori città. Cremona è povera di tutto, ma vive su due eredità (almeno questa è la mia impressione): Il Tozzazzo e i violini.
Più che una festa del salame sembra un mercato con un unico prodotto. Mi chiedo quanto sarebbero costate 5 o 6 orchestrine senza pretese, fatte da studenti che delle volte si ritrovano per piacere in una cantina a strimpellare anche non troppo bene.
Quanto sarebbe valso non regalare un panino ma farlo pagare 50 centesimi o 1 euro (un contributo assaggio per l'allestimento della manifestazione). Io uno dei furbi, lo avrei preso, magari con un bicchierino di birra o uno di gassosa ad altri 50 centesimi. Uno, lo avrebbero mangiato in tanti. Ma qui non c'è niente. Me ne sono andato da Cremona anni fa. Questo è un paesotto di latifondisti che decidono il bello e il brutto tempo di tutto. Fondamentalmente una città morta. Anzichè portare la festa in città per dargli un po' di vita, una fetta va in un ipermercato. Arrivano gli stranieri, c'è la festa del salame in un ipermercato. Cose da matti. Così è un cercar di vendere malamente salami. Non certo far diventar grande una festa. Ve la immaginate la festa del tartufo di Alba in un discount? Non sarebbe una festa ma un 3x2.
La sempre riuscitissima festa del Torrone non insegna proprio niente?
Ma che centra questa festa con questo blog?
Centra. Mi è capitato di dire a mezza voce "badante! Bisognerebbe cercare una badante". E subito mi son visto accerchiato da un gruppo di donne dell'Est europeo. I cremonesi sono altrove. Questa mattina un pullman rumeno con rimorchio al seguito mi chiedeva strada davanti alla farmacia di Porta Venezia.
Quante straniere ci sono in città a cercare questo lavoro? Le badanti si riconoscono a colpo d'occhio, quasi sempre a gruppetti, con bicicletta al seguito e vestiti appariscenti o molto dismessi.

venerdì 17 settembre 2010

La badante assunta paga le tasse?

Se vuole, come tutti.
Ovvio che se una badante è in regola e percepisce uno stipendio (un reddito) regolare, con tanto di versamenti all'INPS dei bollettini per il lavoro fatto, se vuole essere veramente in regola deve pagare, altrimenti non è classificata diversamente da un qualsiasi italiano che cerca di fegare (frode fiscale) lo stato.
Generalmente chi viene dall'estero e da paesi a regime monarchico, dittatoriale, o comunque da oligarchie consolidate, ha un senso precario dello stato e gli è del tutto naturale pensare che lo "stato" sia un qualcosa o qualcuno ricco, lontano e ben diversamente distinto dal popolo.
C'è una franchigia per le badanti che arriva a otto mila (8000) euro annui sotto la quale non si pagano tasse anche se qualche piccola imposta comunale c'è sempre. Meglio andare sempre ca un CAF a farsi fare 4 conti.
Fra un pò "lo stato" scoperchierà anche il pentolone delle badanti regolari ma che non pagano tasse.
Rinnovare i permmessi di soggiorno sarà sempre più difficile e oltre alla lingua e ad altri balzelli si chiederà prima o poi anche la denuncia dei redditi in regola.
Il datore di lavoro non trattiene e non paga nulla per la badante, al massimo può rilasciare (per comodità e uniformità di entrambi) una dichiarazione che faccia la funzione del CUD (che non è dovuto e che non ha nemmeno senso) dove attesta la somma annuale della retribuzione date nei singoli mesi. La dichiarazione dei redditi è poi affare della badante come se fosse una libera professionista.

Da dove viene la badante?

Prendereste in casa una persona che non conoscete e che abita dalla parte opposta del quartiere? Probabilmente no. Però se siete alle strette, e il vecchio, in casa, sgomita, non troverete alternative e dovrete prendervi in casa una persona che lo dovrà accudire e che sicuramente non si sa nemmeno chi sia, cosa sa fare e cosa ha combinato al suo paese.
Nasce un problema etico, anzi no.
I casi sono due, anzi tre:
1) non ve ne frega niente e lo buttate in una struttura dedicata: RSA (fa figo chiamarla così) ma è l'ospizio posteggio pre morti.
2) la cosa vi interessa e razionalmente vi illudete di trovare una struttura decorosa e il più adatta possibile al vostro vecchio. Un ospizio si, ma anche una struttura con le dovute credenziali per essere anche il posto più adatto a garantire un'assistenza anche medica, che a casa non potreste mai garantire nemmeno se foste voi stessi medici o infermieri.
3) Ne fate una questione di amore, ma l'amore finisce presto e allora lo commutate presto in un dovere come il padre ne fa un dovere garantire al figlio un futuro migliore. Diventa un servizio militare in trincea. 

Cosa ne dirà la gente? Delle volte capita di porsi anche questa domanda (quando il senso del dovere latita un po'). Comunque vada la gente parlerà male e avrà sempre da ridire sul vostro operato. Nella migliore delle ipotesi vi invidierà perchè sembra vi vada bene (qualsiasi delle tre soluzioni abbiate preso).

La mia esperienza?
Italiane ne ho trovate (non tante a dir il vero). Quelle che ho incontrato, cercavano tutte casa per se e per il loro amore, devo essere sfortunato per natura. Ho incontrato divorziate che avevano trovato un nuovo uomo, che non aveva lavoro ne casa, e la soluzione ideale era trovarsi un lavoro con vitto alloggio e stipendio, sono persone devote a San Bitter (c'est plus facile). Una cremonese doc, oltre tutto, pretendeva anche di fare i party per la Avon addobbando e rimodernando la vecchia "sala" tanto cara a mia madre (per come è piena di supellettili da mercatini da santuario)
Si punta quindi sulle straniere comunitarie, perchè è più facile per tutto e soprattutto non ci sono problemi di documenti. Nientre problemi niente lavoro in regola e quindi si può anche sottopagare e prendersi una di queste badanti in nero.
Sottopaghereste un medico in nero o un banchiere che vi deve tenere in ordine salute l'uno e capitale l'altro?
Non so voi ma io proprio a questi miracoli non credo. se la persona lavora preoccupata o sottopagata lavorerà male di sicuro perchè già ci sono possibilità reali che lavori male una regolarizzata e soddisfatta.
No, no, io punto sulle extracomunitarie. Il permesso di soggiorno è importante, non si fanno scappare un lavoro e ci tengono a tenerselo stretto, soprattutto se è pagato in modo decente e con assunzione regolare.
Il mio pallino è una extracomunitaria dell'EST (chissà perchè ho la fissa della Moldavia), ormonalmente esaudita ed esaurita, senza possibili amori in corso, sposata ma con il marito senza lavoro che si ubriaca magari e che comunque mai si sognerebbe di venire in Italia con qualche figlio da far studiare che vuole anche l'ultimo I-Pad. Lo so sono un bastardo negriero, ma devo anch'io fare i conti con la vita, e devo essere schietto almeno con me stesso se non proprio con la mia coscienza.

domenica 12 settembre 2010

Badante con patente?

Si molto meglio una che ce l'ha. Se proprio non può avere la macchina sua, meglio se ha una patente valida e guida in modo decente l'auto. Almeno riconosce i segnali stradali se deve attraversare la strada, andare in bici (una bici non si nega a nessuno) o accompagnare il vecchio al parco, ammesso riesca a deambulare. C'è sempre bisogno di muoversi in questo lavoro che sembra molto statico. Mutua, Asl, Inps, patronato, medico, presidio ausili, ospedale, supermercato ecc. Solitamente se la badante sa guidare ha anche pratica con aggeggi meccanici diversi dal ferro da stiro. Una lavatrice diversa da quelle che fanno in Ucraina o Marocco in casa c'è sempre. C'è qualche controindicazione? Si! Potrebbe organizzare in casa party per vendere saponette, è una delle opzioni da tener presente se guadagna poco.

lunedì 6 settembre 2010

di che colore è?

Il colore non ha una grandissima importanza anche se una certa rilevanza ce l'ha.
Il vecchio s'incazza già quando la scatola del medicinale è di un'altro colore (con i farmaci equivalenti è una strage di sospetti). Il medicinale fa bene se è quello che ha detto il dottore, ma in televisione se ne sentono di tutti i colori e le medicine sbagliate fanno male.
Una badante colorata e medioorientale o africana tostata (giusto per capirci subito), non sarà mai come una bianco farinata. Non è un fatto di razza o di razzismo. La donna orientale è sottomessa, quasi schiava e mal gestisce la propria libertà. Non è abituata a fare di testa sua. A tutto pensa il maschio. quando ha un pò di libertà la gestisce male.
Una badante deve prendere anche delle decisioni importanti, tipo chiamare l'ambulanza o i pompieri se va a fuoco la casa perchè si è dimenticata il forno acceso. Se per millenni e generazioni non ha preso decisioni, non le prenderà certo adesso.
Normalmente la badante non fa di tutto per non demolire la casa. Quasi sempre qualche elettrodomestico andrà adeguato per ridurre l'impatto "nuovi problemi".

Badante non fa rima con Governante

con Governante intendo "Maggiordoma" ... perchè come governante assomiglia molto invece ai nostri politici di qualsiasi sponda provengano.
La badante non ha molta cura della casa e delle cose di casa. La badante, pardon(!) "Assistente familiare" campa se campa il vecchio o se almeno il vecchio non si lamenta. Di tutto il resto se ne frega, anche se un piccolo feeling con il frigorifero quasi sempre ce l'ha. Il lavoro della badante è badare al vecchio e a nessun altro. Togliersi subito l'illusione che tenga in mano le redini della casa, è solo pura illusione. Quando c'è un problema la badante chiama subito il parente del vecchi.